Buongiorno lettori,da questa mattina riprende ufficialmente la rubrica affiliata al gruppo THE DARK ZONE (cliccate sul link per sapere di più e visitare il gruppo Facebook), e questo significa che ogni venerdì verrà pubblicato un post dedicato alla presentazione di un romanzo permettendovi di conoscere ogni settimana un autore diverso e le sue opere.Il protagonista di oggi è SPECTRUM e il suo Honey Venom - La cosa che striscia dall'Inferno!
CHI E' HONEY?
Honey Venom è una “strega naturale”, ovvero una persona nata sotto la benedizione di Satana. Vive e si muove in un mondo cupo e gotico, simile all’Italia del XIX secolo.
Il concetto delle storie di SPECTRUM è di ribaltare i punti di vista convenzionali. La vicenda viene quindi narrata dal punto di vista di quelli che sono i “cattivi” (le streghe, appunto) mentre i cosiddetti “buoni” (gli umani, i cavalieri, i santi e chi più ne ha più ne metta) interpretano il ruolo degli antagonisti. Spesso vengono disegnati dall’autore in modo grottesco e rappresentati come stupidi, bigotti e crudeli. Fra di loro vi sono, comunque delle eccezioni.
Le fiabe di Honey sono tutto il contrario delle fiabe convenzionali.
Honey è una donna di bassa statura, non si sa bene quanti anni abbia, né quale sia il suo vero nome o da dove provenga. Circa un metro e sessanta di altezza, occhi verde smeraldo, capelli rossi, pelle pallidissima (tanto pallida che quando vuole far paura può farsi passare per un “morto inquieto”, un cadavere che cammina).
Vive in una casetta situata in un luogo imprecisato del Bosco Semprebuio, assieme alla sua compagna Elysabeth, detta Elyss – Honey la chiama Lentigini). Elyss è una strega anche lei, ma di altre origini, non è nata tale: lo è diventata per una sua scelta personale.
Honey combatte contro le cosiddette “forze del bene” rappresentate dal “Santuario” (la versione della Chiesa del suo mondo), dai vari santoni di turno, dagli zeloti, cacciatori di streghe, bigotti, paladini e quant’altro. Ma nelle sue storie deve vedersela anche con i “fratelli” delle tenebre i quali non sono sempre amichevoli come si vorrebbe. E quindi lupi mannari, vampiri, necrofili, cannibali e chi più ne ha più ne metta.
Honey viene spesso sottovalutata dai suoi nemici, per le seguenti ragioni:
1. è una donna
2. è bassa
3. è molto carina
Ovviamente, lei usa questi fattori a proprio vantaggio. La sua tecnica preferita è proprio quella di farsi sottovalutare.
Honey è gay, e Elyss è la sua fidanzata. Questo fattore la rende ulteriormente ai margini della sua società, ed è un altro motivo per cui i “maschi” la odiano: è donna, è libera, è strega e non ha nemmeno bisogno di loro, degli uomini, perché è lesbica.
Il fattore gay non è il perno centrale della storia, anzi non c’entra gran che: i fumetti di Spectrum non parlano dell’omosessualità di Honey, anche se questa viene esplicitamente mostrata. Si tratta comunque di un elemento importante, perché caratterizza il personaggio. Non sono molti i fumetti dove il/la protagonista è gay e dove il tema centrale del fumetto non sia l’orientamento sessuale del personaggio.
Nelle storie di Spectrum ci sono riferimenti alle tematiche sociali come l’uguaglianza, i diritti e la libertà. Leggendo i suoi fumetti ci si rende conto che le trame sono infarcite di questi elementi, anche se non vengono manifestatamente dichiarati o posti come il tema centrale della vicenda.
DA SAPERE ANCORA
Honey Venom è una bellissima quanto letale strega, parto della matita graffiante di Spectrum. Nata in autoproduzione, dopo aver incrociato la strada con noi di Nero Press, ha trovato subito casa. Sì, perché Honey, oltre a essere un personaggio magnetico e affascinante, è anche la loro “pop star”: con lei, infatti, la Nero Press inaugura la collanaIndaco, dedicata al fumetto e alle graphic novel. “La cosa che striscia dall’Inferno” è il primo di una serie di albi che vedranno Honey protagonista. Ma lasciamo che sia lei stessa a presentarsi:
"Salve, zucchette!io sono Honey e di mestiere faccio la strega.Finora le mie avventure si sono svolte nel minuscolo mondo degli albi autoprodotti ma, come potete ben vedere, le cose sono cambiate. Eh sì, santo diavolone! Ora abbiamo un editore!Abbiamo, certo, perché nelle mie sanguinolente scorribande non sono mai da sola: goblin, folletti, demoni, diavoletti, la nostra cerchia di amicizie è piuttosto variegata.E poi c’è lei, sì, lei, la tenebra dei miei occhi, la megera del mio cuore, con le sue lentiggini e quelle tette che sfidano tutte le leggi di gravità.Elyss è la mia altra metà dell’inferno e se voi zucchette pensate che una coppia di streghe – ma coppia sul serio! – sia una cosa inusuale, attenti a voi perché sono piuttosto permalosa. Avete visto le mie lame no? Sono certa che nessuno di voi vuole sentirle sulla giugulare. Diciamo che non ci piacciono i pavidi e i bigotti, quindi se non avete lo stomaco forte e le menti aperte filate pure alla larga e guardatevi le spalle."
“Honey Venom – La cosa che striscia dall’Inferno” (attenzione: contenuti espliciti!) è disponibile in prevendita fino all’8 dicembre a soli 10 euro comprese spese di spedizione.
BIOGRAFIA AUTORE
Spectrum è un ex monaco buddista che scrive e disegna fumetti horror gotici a forti tinte erotiche. È nato nel 1972, ha incontrato e frequentato folletti fino al 1978, dopodiché ha iniziato a raccontare e disegnare storie su mondi lugubri e fantastici.
Non ha più smesso.
Il suo primo volume a fumetti, Honey Venom e la Cosa che striscia dall’Inferno è stato pubblicato da Nero Press nel 2015, dopo una lunga serializzazione online in forma di webcomic.
SINOSSI
Honey Venom è un fumetto dell'orrore e d'avventura condito da un po' di humour e di erotismo. Honey è una strega nata sotto la benedizione di Satana in persona. Assieme alla sua compagna/amante/amica Elysabeth, Honey combatte contro le "forze del bene" in un mondo gotico, cupo, claustrofobico e maschilista, nel quale deve vedersela con santi, cavalieri, paladini, zeloti e tutti gli altri appartenenti alla schiera dei “buoni”, fermamente determinati a metterla al rogo.
A volte, però, Honey diventa un pericolo anche per gli altri adoratori del demonio. La strega ha infatti un suo codice morale e se ritiene che qualcosa sia ingiusto farà tutto quello che è in suo potere per cercare di porvi rimedio. A modo suo. E quindi, di solito, a colpi di machete. Lascio che siano i lettori a scoprire se Honey faccia tutto questo per convinzione o per capriccio.
Il primo volume delle sue avventure, “La cosa che striscia dall’inferno” è ambientato nella lugubre Casa della Sventura, un vecchio maniero che fu teatro di un massacro. La figlia delle tenebre dovrà portare a termine una sanguinosa vendetta come rappre-saglia per un crimine efferato e orribile avvenuto tempo prima.
Lasciamo la parola a Spectrum, l’autore di Honey Venom:
- Perché un lettore dovrebbe leggere Honey Venom?
Per divertirsi.
Sul serio, non credo ci sia altro. Quando disegno i miei fumetti lo faccio per intrattenere me stesso e coloro che li leggeranno. Io mi diverto nel realizzarli, e nel farlo spero che questo divertimento possa essere trasferito sulle persone che lo leggeranno. Con “divertimento” intendo comprendere tutte le sfumature del termine, non mi limito certo alla risata. Ne “La cosa che striscia dall’inferno” c’è azione, orrore, erotismo, tematiche lgbt, violenza, umorismo (a volte nero, a volte no) e molto altro ancora. Cari lettori, se vi divertite a leggere questo tipo di storie, allora Honey Venom è la strega che fa per voi.
- Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Honey Venom discende dai fumetti horror-erotici italiani che hanno riempito le edicole fra gli anni ’60 e gli ’80. Come elemento di continuità c’è la protagonista femminile di natura diabolica, la forte connotazione erotica e la violenza esasperata e rappresentata senza mezze misure. Credo che l’innovazione sia soprattutto nel fatto che io, come tutti, sono un figlio del mio tempo. Di conseguenza, il mio modo di rappresentare queste tematiche è diverso da quello degli autori del passato. Nei miei fumetti il taglio della pagina è fortemente ispirato ai manga classici, in particolare a quelli di Go Nagai, dove la tavola è simile a uno specchio infranto e le vignette non hanno una forma regolare. Inoltre i suoni onomatopeici assumono un ruolo protagonista, e ciò deriva certamente dalle mie fameliche letture dei vecchi fumetti americani di mio padre, soprattutto “Creepy”, nei quali le urla disperate dei protagonisti o le risate diaboliche dei mostri riempivano la pagina. Inoltre, essendo sensibile al tema dei diritti umani e civili, le mie storie hanno spesso degli elementi relativi a questo tema.
- Che cosa ti ha spinto a fare fumetti?
Ho sempre amato raccontare storie dell’orrore e disegnare. Fare fumetti è stato un passaggio naturale e infatti è qualcosa che faccio sin da quando ero bambino. All’inizio erano storie disegnate su dei quaderni e li leggevano solo gli amici. Solo in anni recenti, con internet, ho iniziato a condividere i miei fumetti in forma di web comics.
- Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
La storia de “La cosa che striscia dall’inferno” si concentra su uno dei temi più vecchi del mondo: la vendetta. Volevo una storia che mi permettesse di introdurre la protagonista in modo dinamico. E quindi ho deciso di raccontare Honey Venom attraverso una delle sue avventure. Credo che leggendo questo fumetto i lettori possano farsi un’idea di chi sia Honey, di quale sia il suo carattere, le sue passioni, le sue debolezze ecc.
- Quando scrivi e disegni i tuoi fumetti? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Io vivo nei miei fumetti tutti i giorni, più o meno tutto il giorno. Non c’è giornata in cui non mi vengano in mente delle scene o dei dialoghi. In genere, le storie e i dialoghi vengono scritti di notte, mentre i disegni vengono realizzati di giorno o nel pomeriggio. Vado avanti anche dopo il tramonto, ma non disegno quasi mai dopo cena.
Disegno in modo abbastanza continuo, non mi prendo pause a meno che non sia forzato da altri impegni. Io sono sempre in fase creativa, quindi non direi che scrivo e disegno in modo improvviso. Penso costantemente a nuove storie e situazioni. Le scrivo, realizzando dei canovacci dai quali poi trarrò i dialoghi.
Non uso delle vere e proprie sceneggiature, perché ho bisogno di libertà nel momento in cui mi metto a disegnare. Devo potermi esprimere anche in base al mio umore e alle circostanze, quindi non potrei disegnare basandomi su una ferrea sceneggiatura che mi dice esattamente cosa devo disegnare e in che modo.
I miei testi hanno in genere tutti i dialoghi e delle brevi note su cosa potrebbe esserci nella vignetta. Il modo in cui la tavola deve essere impostata, il numero delle vignette, le cose da aggiungere, le visuali, le prospettive, ecc. tutto viene deciso in modo spontaneo quando mi trovo davanti al foglio bianco.
- Quali strategie hai adottato per promuovere Honey Venom e che tipo di strumenti hai usato – e usi - per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Pochissime strategie, perché sono un pessimo stratega e non sono in grado di promuovere me stesso o i miei lavori. Io ho semplicemente usato un blog e una pagina Facebook. Nient’altro. I lettori di Honey seguono in genere la pagina Facebook, dove è Honey stessa a postare e intervenire, mettendo in rete anteprime, foto dei work in progress ecc.
Di recente ho avuto il piacere di lavorare assieme a Francesca Pace, che mi ha fatto da social-agent, aiutandomi a promuovere i fumetti di Honey soprattutto ora che sono uscito dal mondo dell’autoproduzione e che mi sono affacciato al mondo dell’editoria.
Terminare il secondo volume delle avventure di Honey. Devo ancora inchiostrare un bel po’ di tavole. Nel frattempo, partecipo a diverse fiere del fumetto per presentare i miei lavori al pubblico. Questo tipo di incontri vale molto di più di centinaia di post su una pagina Facebook. E dopo…be’ dopo bisognerà pur cominciare a lavorare al terzo volume.
- Tre persone da ringraziare
Mia madre, che ormai non c’è più, e che mi ha sempre incoraggiato e spronato, dicendo che avrei dovuto far leggere i miei fumetti a più persone di quanto non facessi. Il mio amico Valerio, probabilmente il mio fan più sfegatato, senza il cui incoraggiamento (a dire il vero mi ha quasi minacciato!) non sarei mai uscito dal mio guscio, non mi sarei autoprodotto e non sarei andato per fiere. Ultimo, ma non meno importante, il mio vecchio amico Francesco. Senza quei lunghi pomeriggi passati a parlare dei nostri fumetti quando eravamo ragazzi forse non avrei continuato a disegnare con tanta passione.