Titolo: Novecento
Edizione: Feltrinelli
Pagine: 64
Prezzo: € 10,00 formato cartaceo
Trama: Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché.
La mia recensione: Questo è il primo libro che leggo di Baricco e mi è stato consigliato da una persona che lo ha apprezzato molto.
Adesso, io non so se è stato elogiato troppo o se la sottoscritta non ha ricevuto il messaggio che l'autore cerca di far arrivare, ma sono rimasta delusa.
Ho letto molte recensioni positive in merito a questo libro, ma devo ammettere che non mi è piaciuto molto. Giuro, mi aspettavo decisamente una storia sviluppata diversamente.
Si parla di emozioni e sentimenti, ma io sinceramente non ho provato nulla di tutto ciò.
Non saprei spiegare bene il motivo. Forse per il semplice fatto che è un monologo e quindi la storia non è stata sviluppata nella sua pienezza, però ci sono troppi punti interrogativi che mi lasciano perplessa.
Non credo assolutamente che sia un libro da sconsigliare, perché nonostante il mio punto di vista, è un libro che tante persone potrebbero apprezzare; dico solamente che per quanto mi riguarda è stato un flop (nonostante l'originalità della storia). Semplicemente non mi ha catturata e non mi ha trasmesso, ne lasciato nulla.
Di Baricco io ho letto due libri, Seta e Oceano mare. Il primo non mi ha detto nulla, il secondo invece l'ho amato tantissimo.
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