TRAMA: La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?
La mia RECENSIONE: Questa è la storia di una donna instabile, sola e con un'unica grande passione: i treni. Ogni giorno compie lo stesso tragitto e si abbandona alle sue fantasie. Spia le vite degli altri dal vetro e inventa storie. In realtà la sua mente è attratta da una giovane coppia, che osserva ogni santo giorno quando il treno si blocca al semaforo rosso, nei pressi di Blenheim Road.
Rachel, grazie a quei pochi minuti che ha a disposizione per osservare le innumerevoli colazioni in veranda, si immagina che Jesse e Jason (nomi scelti da lei per identificare la coppia) abbiano una vita felice e perfetta, mentre nella sua non c'è nulla di buono.
Ha perso il lavoro da mesi perché si è presentata ubriaca in ufficio, ma non ha ancora avuto il coraggio di dirlo alla sua coinquilina, per questo continua a salire sullo stesso treno, quello delle 8.04, fingendo di recarsi al lavoro.
Le sue giornate sono vuote, non è in grado di gestire la propria situazione, si lascia andare sperando che le cose si aggiustino da sole e beve. Beve per non pensare, per stordire i sensi. Rachel beve sempre, a qualsiasi ora del giorno. Ma l'alcool le causa instabilità emotiva e di conseguenza tempesta l'ex marito di telefonate, nelle quali prima lo minaccia e poi gli chiede scusa. Il suo comportamento la rende una persona inaffidabile e poco credibile.
Un giorno, durante il solito tragitto, la protagonista vede qualcosa di strano al di là del vetro, qualcosa che cambierà completamente il suo modo di immaginare una vita che è ben oltre l'opposto di ciò che potesse credere, e che la toccherà in prima persona. Ciò che ha visto la sconvolgerà nel profondo.
Molti crederanno che lei sia responsabile della sparizione di una donna, ma la ragazza del treno, pur non ricordando nulla perché sotto l'effetto dell'alcool, sa di aver visto qualcosa d'importante che deve assolutamente portare a galla.
Deve impiegare tutte le sue forze e usare la sua volontà per capire cosa c'entri con l'indagine in cui è coinvolta e sbrogliare la matassa per arrivare alla verità. Ritorna sul luogo in cui tutto è cominciato per cercare di ricordare l'accaduto e dimostrare quanto gli insospettabili siano i peggiori.
Entriamo così nel vivo della storia. Rachel ha un vero motivo per cui alzarsi al mattino, le sue intenzioni sono ottime, ma ogni volta ricasca nell'alcool e tutto il suo lavoro viene vanificato. I suoi gesti vengono continuamente messi in discussione e la sua mancanza di memoria permette a chi è più scaltro di approfittarsi di lei.
La storia non è ricca di colpi di scena, né di momenti in cui è tutto talmente intricato che non riesci più a capire i reali scopi dei personaggi.
Credevo che l'autrice fosse riuscita a scrivere un romanzo di vera suspense, ma in realtà mi sono ritrovata con un mucchio di pagine in cui a metà delle quali avevo già scoperto chi fosse l'assassino.
Ho trovato un linguaggio povero e poco curato, ma credo che questo sia anche dovuto dal fatto che "La ragazza del treno" sia un romanzo d'esordio.
La protagonista è sciatta e scandalosamente vergognosa, si lascia completamente andare a causa di un divorzio minimizzando così la figura della donna. Il resto dei personaggi non è approfondito, non si sa nulla di nessuno. I personaggi femminili si innamorano tutte del classico uomo bello, muscoloso e dannatamente violento, uniche credenziali che definiscono i personaggi maschili di questa storia.
Non voglio dare un parere completamente negativo a questo romanzo, perché sinceramente l'idea della protagonista che vive la storia degli altri personaggi attraverso il finestrino di un treno, mi piace. Mi piace sapere che Rachel sappia qualcosa di questa storia che nessun altro sapesse, purtroppo però sono rimasta delusa perché nel momento della scoperta del colpevole non sono ero sorpresa, bensì è stato come ricevere una conferma di ciò che già sapevo.
Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che nonostante tutto mi sento di consigliare a chi ha voglia di leggere un semplice giallo.
"Dopo, mi parla come non aveva mai fatto prima. Di solito sono io quella che parla, ma oggi lui si apre. Dice di sentirsi vuoto, mi racconta della famiglia che ha abbandonato, della donna prima di me e di quella prima ancora, quella che gli ha distrutto la mente e lo ha lasciato svuotato. Io non credo all'esistenza dell'anima gemella, ma con lui c'è un'intesa che non ho mai provato prima, o almeno, che non provavo da un sacco di tempo. Nasce dall'aver condiviso esperienze simili: noi sappiamo cosa significa essere spezzati."