Buongiorno lettori!
Dopo la presentazione de Le Regine del Destino - Il risveglio di Heather H. Lawson, vi introduco al quarto appuntamento del Blogtour, con tema l'intervista alle autrici!
In questa tappa il
partecipante lettore potrà commentare e porre le proprie domande alle autrici,
alle quali risponderanno ad evento concluso.
Diamo il via all'intervista!
1. Ciao ragazze, benvenute nel blog L'essenziale è invisibile agli occhi. Raccontateci un po' di voi... Cosa fate nella vita e quali sono le vostre passioni?
Alessia: Ciao a te! Grazie dell'ospitalità virtuale e complimenti per il nome del blog: è una delle citazioni che preferisco e a cui sono più legata de Il Piccolo Principe. Ciance a parte, frequento la Facoltà di Lingue e, non a caso, le Lingue sono una delle mie passioni più grandi. Sono anche un'appassionata di Storia e di Letteratura, mi piace leggere e sono una fan sfegata delle distopie (1984 di George Orwell è il mio libro preferito di sempre). Adoro la musica folk e indie, l'Arte e i giochi di ruolo. E Dylan Dog.
Cristina: Ciao Anna e grazie mille per questa intervista nel tuo Blog! Allora io mi chiamo Cristina, ho 27 anni e vengo dalla provincia di Milano. Sono una ragazza attiva e vivace che vive letteralmente alla giornata, in quanto in un periodo così nero come questo il posto fisso è solo un sogno xD Ma le passioni sono tante dallo scrivere, a fare cosplay, decoupage, gestire un gioco di ruolo e giocarci e guardare tante serie tv! Pratico tanto nuoto e la mia mente non smette mai di lavorare nemmeno quando dormo xD
2. Le Regine del Destino è il vostro primo libro oppure avete avuto precedenti esperienze come scrittrici?
Alessia: Primissimo libro effettivamente pubblicato. È Cristina la veterana, qui!
Cristina: Io sono alla terza esperienza. Ho pubblicato antecedentemente con Albatros-Il Filo "Schegge di Ordinaria Follia" che era una raccolta di storie bene e poesie. Successivamente il thriller/urban fantasy "Doppelganger" con la Genesis Publishing e adesso questa saga meravigliosa!
3. Questo romanzo è stato scritto a quattro mani. Com'è nata l'idea e come avete suddiviso il lavoro?
Alessia: La genesi di questo romanzo è un (bel) po' contorta, in realtà. L'idea è nata diversi anni fa, da una proposta di Cristina, ma con il tempo la trama del romanzo si è evoluta a tal punto che quello che leggerete avrà poco o nulla a che vedere con l'idea originale. È tutto più maturo, più consapevole. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, lavorare a quattro mani non è stato difficile, anzi. Io e Cristina siamo amiche prima che "collaboratrici" e per questo c'è molta sintonia fra di noi. Ci fidiamo l'una dell'altra e ci completiamo: non abbiamo propriamente un ritmo prestabilito, ci dividiamo il lavoro anche in base all'ispirazione del momento. Anche se ovviamente abbiamo uno schema, precedentemente concordato, a cui fare riferimento.
Cristina: L'idea è nata tantissimi anni fa dal continuare a parlare di un ciclo di miti, quelli arturiani, che ci affascinavano. Lavorare a quattro mani può essere più semplice di quello che appare se si trova come organizzarci. Noi ci abbiamo messo un po' per riuscirci, ma alla fine suddividendoci i capitoli e parlando prima con una lunghissima telefonata del percorso da intraprendere riusciamo a rimanere sulla stessa linea. Però sì tanta complicità è il segreto del successo!
4. Perché vi siete firmate con uno pseudonimo? Come nasce Heather H. Lawson?
Alessia: L'uso di uno pseudonimo ci è sembrato il modo più immediato per dare l'idea di completezza, di un'unità fra chi lo ha scritto. Le menti sono due e questo ha sicuramente arricchito il romanzo, ma l'idea di base è una e comune.
Cristina: Perché questo progetto è nato ben 8 anni fa. Tante teste ci hanno collaborato, molte lo hanno bistrattato, altre ancora ci hanno buttato un commento e se ne sono andate. Alla fine è vero io e Alessia siamo le fautrici di ciò che oggi potete leggere e potete criticare o apprezzare, ma tutto è nato -nel bene e nel male- dalla collaborazione -involontaria o meno- di molte persone e quindi dare un nome d'arte per questo libro ci è sembrato un modo originale e nostro per omaggiare tutti coloro che hanno apportato qualcosa a questo progetto in questi anni.
5. Com'è nata la vostra storia? Cosa vi ha ispirato? Ed è stato difficile lavorare insieme?
Alessia: Per l'appunto... no, lavorare insieme non è stato affatto difficile! Ci siamo confrontate molto, abbiamo trascorso pomeriggi a confabulare al telefono e abbiamo lasciato che tutto ci ispirasse: un viaggio, un'esperienza, un luogo, una sensazione. C'è molto di ciò che ci circonda, in questo romanzo. Cose che riguardano noi, certo, ma in cui un po' tutti possono ritrovarsi.
Cristina: La storia è nata molti anni fa e si è evoluta nel tempo insieme a noi e alle nostre esperienze personali. Abbiamo lasciato che fosse proprio il nostro crescere il perno sul quale far crescere anche i personaggio. Lavorare insieme è stato facile perché siamo amiche da anni e la nostra amicizia è nata proprio dall'essere complementari e sono sicura che chi leggerà il libro potrà notarlo.
6. Perché scegliere Camelot e introdurre quattro Regine legate agli elementi naturali?
Alessia: Ci sono due risposte a questa domanda. La prima, la più semplice e immediata, è che sia io che Cristina abbiamo sempre trovato affascinantissime le leggende arturiane e con loro anche quell'immaginario di creature fantastiche a cui abbiamo attinto per popolare il nostro romanzo. La seconda è un po' più sottile, perché ha a che fare con la nostra interpretazione di queste leggende, in particolare quella riguardante Camelot. Non dirò molto, perché non intendo rovinare la sorpresa a nessuno né condizionare nella lettura. Ma si tratta essenzialmente di un messaggio di speranza.
Cristina: Come ha già detto Alessia la scelta di Camelot viene dal desiderio di poter giocare con un mito così conosciuto, ma al contempo anche sconosciuto in quanto non vi è nulla di certo e tutto è in mano alla fantasia. La nostra reinterpretazione prende infatti come protagoniste personaggi nuovi e che non esistono nei miti classici, ma il loro percorso sono sicura che affascinerà e intrigherà seppur non sarà facile e né tanto meno roseo. La speranza esiste ed è questo il messaggio principale, ma bisogna lottare per raggiungerla.
7. State già lavorando ad un seguito?
Alessia: Certo che sì.
Cristina: Assolutamente! La saga prevede tre libri e il secondo è in lavorazione in questo momento.
8. Salutate i nostri lettori con una delle vostre citazioni preferite.
Alessia: "«Mia moglie dice che i libri non sono reali.» «E Dio sia lodato per questo. Li si può almeno chiudere, dire “aspetta un momento”. [...] Scopo dei libri è di ricordarci quanto siamo somari, dissennati. Sono i pretoriani di Cesare, i quali mormorano, mentre il corteo trionfale passa rombando: “Ricordati, Cesare, che anche tu sei mortale”.»
(Fahrenheit 451, Ray Bradbury)
Cristina: “Lo so. È tutto sbagliato. Noi non dovremmo nemmeno essere qui. Ma ci siamo. È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest’ombra. Anche l’oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l’hanno fatto. Andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa.”
“Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?”
“C’è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.”
(Il Signore Degli Anelli - La Compagnia dell'Anello - JRR Tolkien)
Vorrei ringraziare ufficialmente le autrici, che nonostante le avversità incontrate durante il nostro percorso hanno lavorato insieme a me nel modo più tempestivo e completo!
Ora vi lascio il programma del tour e le regole per partecipare.
Durata: Dall'1 all'11 aprile 2015
CRICCHE MENTALI DI UN’ASPIRANTE
SCRITTRICE: 1
Aprile
TAPPA 1: Estratto
Il
partecipante lettore potrà commentare e dare l’adesione al tour (Nome e Mail).
FANTASTICANDO SUI LIBRI: 2 Aprile
TAPPA 2: Dreamcast
Il
partecipante lettore potrà commentare i prestavolti e proporne altri a loro
volta, basandosi sulle descrizioni in didascalia.
LOTUS HEART: 4 Aprile
TAPPA 3: Playlist
“Regine del Destino. Il Risveglio”
Il
partecipante lettore potrà commentare le tracce della playlist, abbinate ad
ogni personaggio principale del romanzo, e proporne delle proprie.
L’ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI
OCCHI: 6 Aprile
TAPPA 4: Intervista
alle Autrici
Il
partecipante lettore potrà commentare e porre le proprie domande alle Autrici,
alle quali risponderà ad evento concluso.
LE PASSIONI DI BRULLY: 8 Aprile
TAPPA 5: Un
Capitolo un Tarocco – 22 Lame per “Le Regine del Destino. Il Risveglio”.
Il
partecipante lettore potrà commentare la tappa con le proprie curiosità.
BOOKS… WHAT ELSE?: 10 Aprile
TAPPA 6: Camelot e
“Le Regine del Destino”, affinità e divergenze + Breve Estratto
Il
partecipante lettore potrà commentare la tappa con le proprie curiosità.
COFFEE&BOOKS: 11 Aprile
TAPPA 7: “Le Regine
del Destino. Il Risveglio” in vignetta + Brevi estratti
Il
partecipante lettore potrà commentare i disegni con le proprie curiosità.
REGOLE DI PARTECIPAZIONE
- Diventare lettori fissi dei blog partecipanti.
- Commentare almeno cinque tappe su sette.
PREMI
I premio messo in palio per il Tour è una copia omaggio dell’ebook del
romanzo “Le Regine del Destino – Il Risveglio”.
VINCITORE
Il vincitore sarà scelto dalle Autrici fra i
partecipanti che avranno rispettato tutte le regole, tenendo conto dell’Utente
più attivo e che, a loro giudizio, lascerà i migliori commenti.
Il risultato sarà pubblicato sul blog della Casa Editrice: “Writing with Genesis Publishing”, il giorno
successivo al termine dell’evento.
Il vincitore dovrà contattare la Casa Editrice al suo indirizzo email genesispublishing@live.com, per reclamizzare il premio.
Bellissima intervista e davvero molto interessante! :)
RispondiEliminaIntervista molto bella ;) Avrei una domanda per le autrici: siete entrambe molto giovani e Alessia è all'inizio della sua carriera di scrittrice. Avete dei consigli da dare ad aspiranti scrittori che, magari per il poco tempo a disposizione, le tante cose da fare o la poca fiducia in se stessi, non trovano il coraggi di intraprendere questa strada? Cosa vi ha convinte a scrivere questa storia?
RispondiEliminaHo un paio di domande anche io :)
RispondiElimina1. Entrambe avete citato i giochi di ruolo. Che tipo di giochi di ruolo frequentate, quelli play by chat o dei live? E credete possano essere d'aiuto anche per la scrittura?
2. Avete detto che l'opera si snoderà su tre libri, ma possono essere letti come autoconclusivi, con qualche porta aperta, oppure hanno proprio un finale sospeso?
Vi metto una terza domanda di straforo, ma sono un'appassionata di Camelot.
Volevo chiedervi anche se sia stato difficile lavorare su un mito conosciuto e amato come quello di Camelot. Non avete sentito un po' di pressione per un contesto leggendario tanto importante?
Wow quanto entusiasmo è sempre un piacere vederne così tanto ^_^
RispondiElimina@Silvy Gemma Herondale un consiglio dici? Quello che posso raccontarti di me è che ho iniziato a scrivere come "cura". Ho sofferto il bullismo e la depressione e ho scoperto in questa arte, perchè di questo per me si tratta, una valvola di sfogo e una terapia. Le idee arrivano ogni giorno e da ovunque e annoto tutto sempre un po' ovunque diciamo che poi ad un certo punto cerco di farne tesoro e il primo passo è buttarsi giù schemi precisi così che in qualsiasi momento si voglia sviluppare la storia è lì per farlo. Il coraggio e la fiducia nasce a un certo punto dalla voglia di condividere il viaggio percorso e per quanto mi riguarda non l'ho mai fatto per la popolarità. Certo, inutile negarlo, chi non spera di vedersi molte copie vendute, ma farlo solo per quello non è interessante. Si condivide e si pubblica perchè se ciò che è stato scritto aiuta a dare speranza, gioia o emozione anche solo per un'ora nella vita di una persona in qualsiasi punto del mondo sia... bè allora si che ne vale la pena!
@Eiry io sono nata, gioco di ruolo parlando, molti anni fa con i PBEM (Play By E Mail) per poi arrivare in quelli via forum dove sono, siamo, tuttora. E direi di sì paradossalmente si possono usare come palestra per lo scrivere. Perchè vi vuole inventiva, caratterizzazione, buona grammatica e dialettica e anche un po' di psicologia. Mentirei se non dicessi che anche giocare mi ha aiutato a migliorarmi, quanto più ad organizzarmi quando ho un'idea nuova. Ora riesco a seguire un metro preciso e una certa schematizzazione che aiuta. Diciamo che i nostri GdR non vanno bene per chi vuole scrivere tre righe al giorno, chi arriva con quel presupposto scappa xD Noi siamo molto a briglia sciolta e il nostro motto è: "Più lungo è e meglio è" (il post di gioco scritto ovviamente u.u)
Per quanto riguarda l'opera sono tre libri che in un certo senso sono autoconclusivi con il loro sottotesto (in questo caso "Il Risveglio"), ma si necessita per forza leggerli tutti e 3 saltando l'unbo all'altro per avere tutta la storia per completo.
Eh domanda interessante la tua ultima xD Diciamo che è difficile da una parte giocare con qualcosa di così noto, sopratutto se come abbiamo fatto noi ne rivedi i connotati e ne riscrivi alcuni aspetti, ma dall'altra speri che proprio questa visione non classica e che uno magari si aspetta possa essere l'originalità che ci voleva per darle nuova linfa vitale. Ovviamente a voi lettori starà poi il responso di ciò ;)
Non mi aspettavo una risposta così veloce. Grazie!
EliminaMi piace soprattutto la risposta per i giochi di ruolo, io giocavo in quelli play by chat e mi aiutarono moltissimo all'inizio, purtroppo il mio preferito è andato a monte per un'amministrazione terribile, e alla fine, tra poco tempo e poca ispirazione degli altri contesti, non ho ruolato più. Anche se, secondo me, l'amore per la la role rimane sempre.
Che altro dire? Comunque vada il blogtour in bocca al lupo per il libro, sono appassionata di Camelot e conosco altri lettori con la mia stessa febbre arturiana. Farò girare un po' la voce :)
Grazie @Eiry!!! Vogliamo portare il maggior numero di persone con noi in questo mirabolante viaggio *.*
EliminaE sì credo che i GDR a modo loro possano aiutare molto nel migliorarsi, nell'allenarsi... poi certo se si capita nei miei sono praticamente laboratori di scrittura ;)
Domandone.
RispondiEliminaSono sempre un pò curiosa.... come avete fatto a decidere i nomi? Lo so, è una curiosità strana ma trovo sempre difficile trovare il nome adatto ad un personaggio, qualcosa che lo rispecchi e visto che ci sono un sacco di varianti, mi incuriosisce.
@Red_Kedi Noe Quando mi trovo di fronte alla scelta dei nomi entro sempre in panico e molto spesso quindi la scelta migliore è lasciare che sia la spontaneità a darceli. Con questo libro è nato così. Insieme alla mia compagna di viaggio, siamo in due ad aver scritto il libro, abbiamo fatto questo lavoro. I nomi ci sono venuti estremamente naturali solo guardando il volto del nostro personaggio e lasciandoci ispirare dal suo modo di essere... poi vabbè qui lavoriamo con un mito quindi alcuni nomi classici sono stati solo "modernizzati".
RispondiEliminaUn altro metodo è molto semplicemente anche lavorare sul luogo d'ambientazione e su questo cercare i nomi adatti. Poi vabbè sono una patita di nomi strani e ogni volta che ne sento uno lo segno e così ho una database di nomi grandissimo sul PC a cui faccio affidamento quando ho bisogno ;)