“ [...] per aver ucciso il figlio di un semplice contadino tramite l'utilizzo di unguenti e bevande avvelenate, oltre che proibite; per aver nascosto nella sua abitazione decine di boccette di polveri e liquidi di indubbia provenienza; per aver partecipato alla festa sabbatica sul Pianoro e aver banchettato col diavolo, e per aver maledetto con questi suoi deplorevoli atti la comunità in cui vive, viene condannata al rogo.”
Titolo: I demoni di mezzanotte
Autore: Romina Principato
Editore: La memoria del mondo
Prezzo: € 16,90
Pagine: 537
Nell'Italia d'inizio '500, la comunità di un piccolo paese sperduto tra le colline della Val Camonica, controllato dal Duca De Baccelli e lontano dai domini della Diocesi di Brescia, vive come può dedicandosi all'allevamento e all'agricoltura, oltre che alla preghiera nella piccola chiesa gestita dal frate domenicano Orazio. In questa valle tranquilla, seppur molto povera, vivono Agata e Giacomo, fratelli gemelli di quindici anni, con la loro balia Amelia, che li ha cresciuti dopo la morte della madre naturale. Per nascondere un passato piuttosto tragico, i tre abitano isolati dal resto della popolazione, su una collina esposta direttamente sulla vallata e sul piccolo borgo...
Siete pronti ad entrare nella realtà oscura dell'Inquisizione?
Amelia, Agata e Giacomo sono membri di un'(a)tipica famiglia degli anni '20 del 1500.
La loro storia comincia con un flashback ambientato nel 1518, quando la madre dei due ragazzi - Agata e Giacomo - si ritrova in fuga al galoppo del suo cavallo. La donna, accusata di stregoneria, viene braccata dal Braccio Secolare e dai compaesani che a loro volta la ritengono colpevole di atti eretici.
Dieci anni dopo, Agata e Giacomo vivono a Cemmo insieme alla balia Amelia, una vecchia e fidata amica della madre. La loro quotidianità è scandita da sacrifici enormi, sopravvivenza e speranza. Il paese è stretto sotto la morsa dell'inverno imminente, le provviste scarseggiano e le uniche fonti di sostentamento sono gli animali che forniscono loro latte e uova. Ogni giorno Amelia si reca al mercato e vende la propria merce con l'intenzione di poter guadagnare qualcosa e ricavarne abbastanza per comprare a sua volta fieno, cereali, farina e quant'altro. Agata si occupa principalmente dei lavori domestici, ma anche della cura degli animali; mentre Giacomo passa intere giornate a spaccare legna.
Ma la tranquilla e monotona vita dei protagonisti viene bruscamente interrotta da un fatto agghiacciante; il parroco del paese invia una lettera al Vicariato di Brescia, al Vescovo e al Podestà per avvertirli di una certa festa che si è svolta sul Pianoro, ignaro delle conseguenze causate dal suo gesto.
“Questa è per voi, da parte del Vescovo. E' la risposta alla vostra richiesta di aiuto in merito ai presunti atti di stregoneria avvenuti in questo paese. La Santa Sede ha ritenuto opportuno approfittare della mia visita qui e della mia indiscutibile esperienza sull'argomento. Così sono stato nominato Inquisitore, incaricato di indagare per conto del Braccio Secolare e della Diocesi di Brescia.”
Il titolo del libro vuole richiamare il rito sabbatico che si tiene abitualmente sul Pianoro, una specie di festa eretica a cui partecipano i paesani di Cemmo e dintorni.
E' proprio l'Inquisizione il tema principale de I demoni di mezzanotte; uno storico romanzato che attraverso le vicende di un paese, e di una famiglia in particolare, ci racconta una fase drastica della storia causata dai principi di una Chiesa che non accetta altre idee all'infuori della sua. Don Bernardino nelle vesti di Inquisitore rappresenta al meglio la perfidia e la malvagità di quest'epoca.
L'autrice del romanzo, Romina Principato, è molto scrupolosa nella verifica di date, luoghi e ambientazioni, nonostante lei stessa ammette di non aver mai fatto visita a Cemmo e alla Val Camonica si presta a studi e verifiche dei paesaggi e delle usanze del periodo storico di cui parla. Il suo stile è semplice, diretto, descrittivo e grazie ad esso possiamo inquadrare fin da subito anche i personaggi.
Agata è una ragazza ingenua e ha scarsa stima di sé. Adreas e la sorella Costanza sono egoisti ed egocentrici; mentre Amelia e Giacomo si somigliano molto, anche se quest'ultimo ha una gelosia perversa nei confronti della sorella che inizialmente mi ha condotta fuori strada, ma che con il proseguire della storia sono riuscita a interpretare al meglio.
La storia viene raccontata attraverso un narratore esterno ed impersonale; ha un finale chiuso che mi ha shoccata in modo positivo e che ha lo scopo di ricongiungersi con l'inizio della narrazione. I demoni di mezzanotte rappresenta al meglio uno dei periodi storici più cruenti che coinvolge la Chiesa; rende complice il lettore dall'inizio alla fine.
L'autrice del romanzo, Romina Principato, è molto scrupolosa nella verifica di date, luoghi e ambientazioni, nonostante lei stessa ammette di non aver mai fatto visita a Cemmo e alla Val Camonica si presta a studi e verifiche dei paesaggi e delle usanze del periodo storico di cui parla. Il suo stile è semplice, diretto, descrittivo e grazie ad esso possiamo inquadrare fin da subito anche i personaggi.
Agata è una ragazza ingenua e ha scarsa stima di sé. Adreas e la sorella Costanza sono egoisti ed egocentrici; mentre Amelia e Giacomo si somigliano molto, anche se quest'ultimo ha una gelosia perversa nei confronti della sorella che inizialmente mi ha condotta fuori strada, ma che con il proseguire della storia sono riuscita a interpretare al meglio.
La storia viene raccontata attraverso un narratore esterno ed impersonale; ha un finale chiuso che mi ha shoccata in modo positivo e che ha lo scopo di ricongiungersi con l'inizio della narrazione. I demoni di mezzanotte rappresenta al meglio uno dei periodi storici più cruenti che coinvolge la Chiesa; rende complice il lettore dall'inizio alla fine.
“Tutti si erano ammutoliti di fronte a quell'omicidio, tuttavia nessuno aveva protestato quando l'Inquisitore aveva ordinato che il corpo rimanesse lì a terra, davanti alle pire, come monito a tutti coloro che si fossero messi contro il volere di Dio.”
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