A. Benvenuta nel blog "L'essenziale è invisibile agli occhi", Roberta! Ti va di presentarti brevemente?
R. Certamente, Anna! Innanzitutto ciao a tutti/e. Sono nata nella Bassa
Modenese ed... ebbene lo ammetto, sono sempre stata un po' secchiona. Ma la mia
passione per le storie capaci di farmi evadere era più forte di tutto, soprattutto
di alcuni pregiudizi che circolano negli ambienti scolastici e che riguardano i
“books addicted”. Io leggevo queste storie, in particolare fiabe, e la mia
fantasia si attivava al punto da spingermi a prendere in mano la penna per
scrivere. Ma erano ovviamente prime prove. Con gli anni ho capito che scrivere
è un vero e proprio lavoro, che richiede tanta fatica, passione e propensione
ad aprirsi a stimoli diversi. Dopo essermi laureata al DAMS di Bologna, ho
iniziato a collaborare con alcune testate giornalistiche e, al contempo, a
occuparmi di eventi. In mezzo, ci sono stati lavori che con la scrittura non
hanno alcuna attinenza, le mie prime pubblicazioni, gli errori e le ingenuità
delle “prime volte”, i consigli di “addetti ai lavori” che, a oggi, mi stanno
insegnando tanto; e non sono mancate le vicende personali molto sofferte che
sono riuscita a rielaborare anche grazie alla scrittura, oltre che alla
presenza di alcune persone, fondamentali per me.
A. Quali sono i tuoi autori e libri preferiti?
R. Altro che il sacco e una sporta di Salinger... di libri preferiti ne ho
davvero tanti, ma cercherò di citare quelli legati a particolari periodi della
mia vita. Adoro La storia infinita di Michael Ende, Broken Barbie
di Alessandra Amitrano, La ragazza dalle ali di serpente di Luna Lanzoni
(aka, Barbara Baraldi), I monologhi della vagina di Eve Ensler, Chiedi
alla polvere di John Fante (un autore che amo molto), Doppio sogno
di Arthur Schnitzler, Demian e Siddartha di Hermann Hesse...
ammetto che sul fronte dei classici amo molto la letteratura tedesca, quindi
oltre a Hesse, Thomas Mann, Goethe, ma adoro anche la letteratura fantastica.
Inoltre amo molto leggere i testi
teatrali, da Shakespeare a Ibsen, passando per Beckett, Wedekind, Eduardo De
Filippo, Pirandello. Infine, non posso non citare i manga... Video Girl Ai
lo adoro e così questo genere Made in Japan!
A. Chi o che cosa ti ispira scrivere?
R. Non ho una fonte precisa di ispirazione. Qualsiasi cosa, reale o fantastica
può ispirarmi. Altre volte l'ispirazione “si crea”. Scrivo una frase e da lì si
attiva una catena di azioni o sentimenti che mi prendono e mi portano via. Ma
poi la ragione mi dice: occhio a come lo scrivi!
A. Come sviluppi un romanzo? Crei delle scalette oppure utilizzi un altro metodo?
R. Di solito parto visualizzando una situazione e cerco di mettere a fuoco gli
sviluppi successivi per dare ordine alla narrazione. Prima ero decisamente più
istintiva, ora invece mi rendo conto di quanto sia fondamentale crearsi una
scaletta per non cadere in incongruenze o incoerenze.
A. Con quale racconto o romanzo hai esordito?
R. Il mio esordio risale ad alcuni anni fa, quando proposi un mio
mini-racconto, intitolato Alla mia migliore amica a un'iniziativa
editoriale organizzata da Avon. Si trattava di un lavoro in forma epistolare
che a detta di alcune lettrici era veramente emozionante. E come mi sono
emozionata a ricevere apprezzamenti su qualcosa che è nato quasi in sordina!
A. A quale tuo libro sei più legata? Per quale motivo?
R. Il libro a cui sono legata maggiormente è Magnitudo apparente
(Lettere Animate), in quanto rappresenta per me uno spartiacque. Certo dal
punto di vista formale Follia d'ardesia presenta minori elementi di discontinuità, ma Magnitudo apparente
racconta del terremoto che ha colpito la mia terra nel maggio del 2012. E
ovviamente, anche me. Dopo questo evento ho passato due anni molto difficili.
Ho vissuto infatti la crisi post-terremoto in maniera totalizzante sia dal
punto di vista personale che da quello professionale. Credevo di non potercela
fare. Poi ho provato a cimentarmi in questo lavoro per raccontare un evento da
una prospettiva diversa rispetto a quella dei media; ho voluto raccontare il
sisma vissuto sul piano umano individuale, cercando di mettere a nudo i traumi,
ma anche la speranza, la voglia di vivere, di farcela; di rimettersi in gioco, malgrado la paura e
la consapevolezza che noi esseri umani siamo solo gocce in un oceano. Accanto
al terremoto, ho posto la questione dei Neet, ben due anni prima che questo
termine iniziasse a diffondersi in Italia. Si tratta di una piaga sociale in
cui molti giovani e meno giovani travolti dal difficile momento che stiamo
vivendo perdono la percezione di sé. Conosco molto bene la condizione di Neet:
ti spezza dentro, ti fa percepire il nulla anche quando sei pieno di risorse.
Ma a un certo punto, come avviene per Nicole, nessuno ha il diritto di rubare i
tuoi sogni e la tua identità e lottare è quello che occorre fare, ben oltre
quello che dicono le persone.
A. Tra i tuoi personaggi quale preferisci e perché?
R. Potrei citare un personaggio di Magnitudo apparente... e invece cito
Serena Balti di Follia d'Ardesia (presente in Lucide Ossessioni, Albuse
Edizioni). Ho amato costruire questo personaggio pieno di travagli e di
insanabili contraddizioni. Serena Balti è una folle, ma soprattutto è una donna
dal passato travagliato che cerca una cosa sola. L'amore in cui afferma di non
credere. Donna complicata e non dolcemente, insomma!
A. I tuoi genitori ti hanno sempre sostenuta in questa tua passione?
R. Sì e devo a loro tantissimo. Colgo l'occasione di questo spazio per
ringraziarli per il loro supporto.
A. Stai lavorando a qualche progetto futuro al momento?
R. Sto scrivendo, scrivendo e scrivendo ma... non dico nulla al momento! Parallelamente
porto avanti l'attività di Words! un evento che ho ideato e che spero possa
crescere grazie a scrittori e artisti meravigliosi che ho coinvolto.
L'obiettivo è costruire un polo di interesse intorno ai libri, creando momenti
di compenetrazione con altre discipline artistiche. Per questo è nato l'evento
Words! Non Facts Only Words e il relativo blog collettivo.
A. Cosa secondo te non può assolutamente mancare in un libro perché resti impresso nel cuore del lettore?
R. L'emozione che tocca mente, anima e cuore.
A. Secondo te, le case editrici danno poco spazio agli autori emergenti?
R. Il discorso è molto complesso e articolato e cercherò di essere sintetica.
Credo che il panorama editoriale italiano sia molto variegato, con realtà che
danno spazio e valorizzano gli autori emergenti. Poi sta anche agli autori
emergenti avere l'accortezza, l'umiltà e l'apertura alla comprensione di come
“gira il mondo”, dandosi da fare per imparare al fine di evolversi e di
crescere nella scrittura, in modo da compiere i salti di qualità necessari
all'eventuale affermazione. A volte gli
autori emergenti trascurano un aspetto importante della questione: una casa
editrice, sia che sia focalizzata su una produzione più “commerciale”, sia che
punti a una produzione in cui si valorizza la ricerca o l'opera di nicchia, è
pur sempre un'azienda; dunque le relative politiche in materia di pubblicazione
sono guidate anche (o sarebbe meglio dire, soprattutto) da logiche di mercato.
A. Saluta i nostri lettori con una delle tue citazioni preferite.
R. “So chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma da allora devo essere
cambiata diverse volte” (L. Carroll).
Un grazie speciale va a Roberta e alla sua disponibilità :) a breve la recensione di Magnitudo apparente!
Che bella l'idea di includere nel blog le interviste, scoprire il lato umano che si cela dietro la scrittura è molto interessante, brava Anna!! Attendo con ansia la recensione di Magnitudo apparente! ;)
RispondiEliminaGrazie Giò :)
EliminaTi ringrazio Anna per l'ospitalità e grazie ai lettori e alle lettrici, a chi legge l'intervista. Auguro a tutti/e un buonissimo weekend! Roberta
RispondiEliminaTe lo ripeto spesso Roberta, ma grazie davvero di tutto :)
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