domenica 19 agosto 2018

RECENSIONE: Il Ballo di Irène Némirovsky

"Stese lentamente la mano, la posò sui capelli della madre, li accarezzò con dita leggere, un po' tremanti. «Povera mamma»."



 Titolo: Il Ballo
Autore: Irène Némirovsky
Pagine: 83
Prezzo: € 8,00

Il ballo ha la perfezione esemplare di un piccolo classico, poiché riesce a mescolare, pur nella sua brevità, i temi più ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà. Perché è proprio una vendetta, quella della quattordicenne Antoinette nei confronti della madre: non premeditata, e per questo ancora più terribile. In poche pagine folgoranti, con la sua scrittura scarna ed essenziale, Irène Némirovsky condensa, senza nulla celare della sua bruciante crudeltà, un dramma di amore respinto, di risentimento e di ambizione. Nel 1929, quando Némirovsky pubblica David Golder, il suo primo romanzo (a cui l’anno dopo seguirà Il ballo), la critica manifesta tutta la sua sbalordita ammirazione di fronte a questa giovane donna elegante e mondana, appartenente a una ricca famiglia di émigré russi di origine ebrea, che si rivela una brillante scrittrice. Per tutti gli anni Trenta Irène Némirovsky continuerà a pubblicare con immutato successo. Nel dopoguerra, tuttavia, sulla sua opera cala il silenzio. Solo a partire dall’autunno del 2004 la critica, ma soprattutto i lettori, hanno cominciato a restituire a Irène Némirovsky il posto che le spetta fra i più grandi, e i più amati, narratori del Novecento.



Madre - figlia



Il tema principale affrontato in queste poche pagine è il rapporto tra madre e figlia. Decisamente turbolento, fatto di odio, gelosia, a tratti anche di disprezzo. Antoinette si sente trascurata, poco amata e messa da parte; la madre a sua volta si sente quasi in competizione con la giovane figlia adolescente. 

La protagonista Antoinette Kampf è la figlia di due parvenu da poco entrati a far parte dell'alta società. Desiderosi di far subito colpo sulla borghesia, il signore e la signora Kampf decidono di organizzare un ballo al quale hanno intenzione di invitare tutta la gente che conta. La figlia, esclusa dal grande evento perché ancora troppo piccola escogita un piano per vendicarsi della madre.

Questo racconto breve ma intenso è un affresco tragicomico della società del tempo, un ritratto cinico e spietato di una classe sociale che crede solo nel potere del denaro. Dal ritmo incalzante, ricco di colpi di scena e dal finale un po' ambiguo si divora in poche ore. Lo stile della Némirovsky è diretto, semplice e asciutto, ma ha il grande potere di incidere le emozioni dei personaggi anche in poche pagine.



"Nessuno le voleva bene, nessuno al mondo... Ma non vedevano dunque - ciechi, imbecilli - che lei era mille volte più intelligente, più raffinata, più profonda di tutti loro, di tutta quella gente che osava educarla, istruirla... Arricchiti volgari, ignoranti... Ah come aveva riso di loro per tutta la sera! E loro, naturalmente non si erano accorti di nulla..."
 

2 commenti:

  1. Anche a me era piaciuto, prima o poi vorrei rileggerlo :)

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    1. Merita davvero di essere riletto.. è uno di quei libri che ha sempre qualcosa da insegnarti :)

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