martedì 10 aprile 2018

RECENSIONE: I fiori non hanno paura del temporale di Bianca Rita Cataldi

“Ricordo di aver letto da qualche parte, in una rivista o forse in un romanzo, che quando si piange non lo si fa mai per un motivo solo. Il pianto ha una funzione catartica che si estende a tutti i dolori, tutte le ferite non sanate e, per questo, le lacrime che sembrano sgorgare da una singola emozione sono in realtà lacrime di tutte le altre emozioni non ancora sopite.



Titolo: I fiori non hanno paura del temporale
Autore: Bianca Rita Cataldi
Editore: HarperCollins
Prezzo: € 17,00 cartaceo - € 8,99 ebook
Pagine: 277

Bologna 1997. La stanza è in penombra e i libri e le musicassette sono sparsi dappertutto. Distesa sul letto, la camicia a quadri e i Nirvana sparati nelle orecchie dal walkman, Corinna muove i piedi a tempo e non stacca il naso dalla pagina. Ha sedici anni, i capelli rossi come fili di rame e un viso ricoperto di lentiggini su cui spiccano due occhi d'acciaio. È la figlia del primo grande amore di sua madre che se ne è andato poco prima del parto. Serena, detta Poochie, ha sette anni, i capelli scuri stretti in due codini fermati da elastici a forma di arcobaleno ed è la sua sorellastra. Il suo desiderio più grande è farsi considerare da quella sorella maggiore così misteriosa, sempre rintanata dietro le pagine di un libro e con le cuffie calcate sulla testa. Vivono in una grande e caotica tribù allargata in cui vige il matriarcato e dove per ogni decisione ci si rivolge al consesso delle antenate riunite nella cappella di famiglia al cimitero. Una famiglia fatta di donne dal sangue cocciuto e in cui nessuna tristezza può resistere di fronte al sapore magico di un tiramisù al pistacchio. Eppure l'equilibrio familiare comincia a vacillare quando Corinna riceve una strana scatola da scarpe chiusa malamente con del nastro adesivo. Dentro ci sono degli oggetti apparentemente scollegati tra loro, ma che sono l'ultimo regalo del suo vero padre, scomparso improvvisamente in un incidente. Corinna non ha dubbi: quegli oggetti hanno un significato e lei deve scoprirlo. Decide così di partire, insieme a Serena, per una caccia al tesoro per le vie di Bologna. La scatola in borsa e un sogno tra i capelli ribelli: trovare il segreto delle sue radici e, inevitabilmente, la propria strada nel mondo.



La famiglia


Serena, capelli neri e occhi scuri è la piccola di casa, curiosa e intuitiva è attratta dalla sorella maggiore Corinna, capelli rossi e occhi d'acciaio, introversa, amante dei libri e della musica. Figlie della stessa madre, appartengono ad una generazione di donne forti e dal sangue cocciuto, vivono insieme alla loro mamma, al padre di Serena - un uomo responsabile e razionale - e alla nonna, una signora stravagante che crede nella terra e nel potere della natura. Ma nella loro vita è forte anche la presenza di Donna Marzia, una persona dall'amore ruvido ma vero, e delle 8 zie defunte, tanto morte quanto estremamente fondamentali.




“Mi hanno chiamata Serena, perché nei primi giorni di vita ero tranquilla e anche un po' opaca come una lampadina che sta per fulminarsi.



E' Serena a raccontare in prima persona la storia della sua famiglia, in particolare quella di Corinna, che non ha mai conosciuto il padre e che improvvisamente si ritrova a dover fare i conti con una vecchia scatola di scarpe proveniente da un passato del quale non ha potuto fare parte. Spinta dalla curiosità e dal bisogno di sapere, accompagnata dalla sorella minore, alla quale vuole bene ma forse con un po' di distanza, intraprende un viaggio alla ricerca di una verità che la stravolgerà nel profondo.



“La verità non è fatta per rimanere nascosta a lungo. Non riesce a rimpicciolirsi, a costringersi entro i limiti dell'omertà. A un certo punto verrà fuori, uscirà dai bordi, farà saltare ogni cosa.



I fiori non hanno paura del temporale racconta di quanto sia importante una famiglia autentica e unita, di quanto sia importante coltivare i ricordi e gli affetti. La vita di Serena è un susseguirsi di figure amate, anche se quella della sorella è una figura sfuggente. Ma grazie alla vecchia Lettera 22 trovata abbandonata ai margini di una Provinciale, finalmente Serena riesce a vuotare il sacco, a scavare nel passato e a rivivere i suoi anni con Corinna. Ripercorre i momenti più importanti della loro avventura tra le vie e le piazze di Bologna, cominciata dopo l'arrivo di quella misteriosa scatola di scarpe. E' nel presente che Serena rimette in ordine i ricordi, vive ogni attimo assaporando i dettagli della sua vita trascorsa tra le mura di casa insieme alla mamma, alla nonna e alla sorella.

Lo stile dell'autrice, semplice ma ricco di descrizioni ed emozioni ci permette di vivere ciò che prova la protagonista, di sentire il profumo denso e caldo del famoso ragù di carne, di percepire il calore asfissiante di un'estate bolognese (e credetemi, è davvero asfissiante!), ma anche di vivere le preoccupazioni e le incertezze di una Serena bambina che attraverso i suoi occhi inesperti ci rende partecipi della quotidianità della sua famiglia.

La trama è coinvolgente, non si può fare a meno di amare tutti i personaggi e leggendo una pagina dopo l'altra si capisce quanta cura e quanto amore l'autrice Bianca Rita Cataldi abbia messo dentro questo romanzo. Racconta l'importanza del dolore, delle perdite, delle conseguenze alle decisioni prese, ma anche della gioia, della forza di andare avanti, del coraggio di affrontare la vita così come viene.

Un romanzo che sa affascinare il lettore grazie alla semplicità della realtà raccontata con delicatezza ed emozione.



“Sapeva per certo che la vita è una metamorfosi continua e così, anziché opporsi, ne assecondava il ritmo, sicura che il segreto della felicità risedesse nel movimento.

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