Buongiorno lettori,
vi ricordo che questa è la nuova rubrica affiliata al gruppo THE DARK ZONE (cliccate sul link per sapere di più e visitare il gruppo Facebook), e questo significa che ogni venerdì verrà pubblicato un post dedicato alla presentazione di un romanzo permettendovi di conoscere ogni settimana un autore diverso e le sue opere.
La protagonista di oggi è Antonella Lelly Maggio e il suo Un'estate a Rimini per innamorarsi!
Sinossi: La Puglia è tremendamente bella con i suoi alberi d’ulivo secolari, le spiagge incantevoli di tutto il litorale adriatico e la buona cucina, ma all’improvviso troppo stretta e triste per chi, come Vito e Camilla, ha deciso di lasciare definitivamente il passato alle spalle.
Lui, dopo aver chiuso con la sua ex, deve fare i conti con un dolore che supera di gran lunga la classica fine di una relazione e Rimini è il posto ideale dove ricominciare da zero come Chef tra i fornelli del Sun Marina Sun. Lei, insofferente alla sua famiglia dalla mentalità antica e bigotta, abbandona tutti, compreso il suo futuro sposo sull’altare e scappa via facendo l’autostop.
Vito e Camilla. Stessa automobile e stessa meta, due dolori diversi da metabolizzare, un’estate a Rimini per ricominciare e non innamorarsi mai più…
Intervista doppia ai personaggi
NOME.
C. Camilla Liaci.
V. Vito Carrieri.
SOPRANNOME.
C. Milly per tutti quelli che mi conoscono. Bambina o pazza psicopatica per Vito.
V. Mi chiamano Chef per via del mio lavoro. Sandro e Simone, i miei migliori amici, mi chiamano Amico, Milly invece mi chiama sovente stronzo o per nome e cognome quando arriviamo ai ferri corti e vuole trattarmi come un estraneo.
ETÀ.
C. 25 anni anche se ne dimostro meno.
V. Quasi 35 anni, ma a volte me ne sento il doppio.
RAPPORTO CON L'ALTRO SESSO.
C. Un disastro! Non sapevo nemmeno come fosse un bacio vero, quelle poche volte che ho baciato il mio ex, per poco non gli ho vomitato addosso. Poi ho incontrato Vito, lui è più grande di me, ha già avuto le sue esperienze… insomma, vi lascio immaginare! (Rossa in viso come il peperone che stava tagliando Vito in cucina)
V. Non c’è una domanda di riserva? Sono passato da Latin Lover a zerbino di Marianna (la mia ex), adesso con Camilla, mi sento un ragazzino in piena adolescenza, impaurito e timoroso dinanzi a un sentimento nuovo e sorprendente.
IL TUO UOMO/DONNA IDEALE.
C. Bello, alto, gentile, romantico, occhi azzurri, capelli biondi e poi c’è Vito, statura nella norma, indisponente e a volte proprio stronzo, occhi marroni, capelli biondo scuro e qualche filo argento, romantico solo quando vuole lui, di solito fuori dal nostro orario di lavoro.
V. Mi piacciono le donne mediterranee, i caratteri tranquilli e le donne che sanno cucinare senza costringermi a stare dietro i fornelli anche fuori dall’orario di lavoro e invece ho conosciuto Camilla che di mediterraneo ha solo le origini, è pazza, esuberante, testarda, non sa pelare le patate o sbucciare le mele, terribilmente odiosa ma è impossibile non volerle bene.
CIBO PREFERITO.
C. Tutto ciò che prepara Vito! Ho la fortuna di avere come fidanzato uno Chef, vi pare poco?
V. Domanda di riserva? Ho la nausea del cibo!
DI QUALCOSA ALL'ALTRO.
C. Non puoi costringermi a lavorare anche oggi fino a tardi!
V. E invece lo farai! Così impari a fare comunella con Maria anziché lavare i tegami!
C. Stronzo!
TRE AGGETTIVI PER DEFINIRE L'ALTRO.
C. Indisponente, nervoso, possessivo.
V. Pazza psicopatica, testarda, bellissima e solo mia.
UN LUOGO A CUI SEI MOLTO LEGATA/O.
C. Decisamente Rimini. Amo la Puglia perché è la mia terra, ma è grazie a Rimini se ho conosciuto Vito.
V. Rimini. Ho abbandonato Lecce per ricominciare una nuova vita e il mio desiderio si è realizzato.
BEVANDA PREFERITA.
C. Ehm… acqua. L’ultima volta che ho bevuto qualcosa di alcolico, ho combinato poi un disastro. Provate a chiedere a Vito e a Tommy.
V. Birra e Borghetti, mi ricordano i vecchi tempi quando ero un tifoso sfegatato della mia squadra e frequentavo lo stadio a ogni partita.
GIORNO O NOTTE.
C. Notte. Durante il giorno non faccio altro che lavorare, pelare patate, preparare soffritti, litigare con Vito per la cottura della pasta. Di notte invece siamo liberi di vivere la nostra vita e anche di coccolarci un po’.
V. Entrambi. Durante il giorno svolgo il mio lavoro ed io amo il mio lavoro. La notte… beh la notte siamo soli, Camilla ed io e amo solo lei.
SALUTA L’ALTRO/A
C. Ti saluto solo se mi fai uscire da questa cucina!
V. Te lo puoi scordare!
C. Ti odio!
V. Ti amo anche io!
Lasciamo la parola all’autrice:
- Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?
Amo definire il mio libro una storia da leggere sotto l’ombrellone e non me ne vergogno. Si tratta di un romance leggero, fresco e divertente, ideale per trascorrere qualche ora spensierata in compagnia di un buon libro. Ecco perché andrebbe letto, lo consiglio a chi cerca nella lettura, un momento di evasione, un’emozione o semplicemente un sorriso. E poi è ambientato in Italia, tra la Puglia e la Riviera Romagnola, ci sono i mondiali di calcio, le spiagge, il buon cibo e le canzoni italiane che hanno caratterizzato l’estate 2014.
- Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
L’innovazione sta nel fatto che ho ambientato la mia storia in Italia, forse si tratta di una novità personale giacché ho l’abitudine di volare con la fantasia e far viaggiare i personaggi dei miei libri al posto mio. La mia storia rispetta poi tutti i canoni del genere rosa, con l’aggiunta magari di qualche tema importante che, come sempre, cerco di affrontare in maniera ironica o soft.
- Che cosa ti ha spinta a scrivere?
Per quanto riguarda questo romanzo, ho trascorso la maggior parte dell’estate scorsa, quella del 2014, a casa, in ripresa dopo un intervento e Vito e Camilla sono stati la mia ancora di salvezza, la mia distrazione, un modo come un altro per impiegare il mio eccessivo tempo libero. Inoltre si è trattato di un vero e proprio esperimento in quanto, prima di questo romance, avevo scritto sempre e solo roba fantasy.
- Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Le mie fonti di ispirazione sono state due canzoni di Francesco Renga. “Il mio giorno più bello nel mondo” e “Vivendo adesso”. A queste due si sono poi aggiunte altre canzoni, tutte rigorosamente italiane (perché quelle estere non mi attirano molto) ed è nata la storia. All’inizio il protagonista era solo uno, Vito, un ragazzo leccese di trentaquattro anni che aveva l’arduo compito di dimostrare a noi donne che, dopo la fine di un rapporto, anche gli uomini possono soffrire e provare dolore per una perdita. Camilla è giunta dopo e come un uragano ha stravolto tutta la storia, oltre che l’esistenza di Vito.
- Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Ho la fortuna/sfortuna di non lavorare e avere quindi molto tempo libero da dedicare alla scrittura. Sarebbe fantastico trasformare la mia passione in lavoro, ma come ben sappiamo, in Italia tutto ciò è molto complesso (quasi impossibile). Nella mia testa ci sono sempre tante idee, mille storie e migliaia di personaggi che quasi mi minacciano per venir fuori e approdare su una pagina word. Con il tempo ho imparato a dare delle priorità ad alcune storie piuttosto che ad altre, ragion per cui organizzo sempre tutto per non perdere l’idea, anche se in corso di scrittura, non vi nascondo che la storia spesso cambia e che le improvvisazioni arricchiscono e donano quasi un valore aggiunto al pensiero iniziale. Cerco poi di scrivere in maniera continua, di terminare un progetto prima di iniziarne un altro, ma spesso l’ispirazione mi costringe ad accantonare qualcosa per iniziarne un’altra ancora. Di solito scrivo di mattina, al massimo di pomeriggio e mai di sera, lo faccio per lo più al computer mentre gli appunti e le ricerche sono sparsi su fogli, agende e post-it. Quando invece l’ispirazione sembra abbandonarmi, tiro fuori il Kindle e leggo, leggo tantissimo, leggo più di quanto faccio di solito finché ritrovo il piacere della lettura e di scrivere di nuovo qualcosa di mio.
- Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Un’estate a Rimini per innamorarsi è una seconda edizione, cambiata e migliorata rispetto alla prima. Ai fini della promozione di un libro è importante interagire nei gruppi di lettura e scrittura sui social network, soprattutto per noi emergenti che ci affidiamo alla pubblicazione in digitale. Ormai la pubblicità avviene attraverso questi canali e poi, in questo modo, è possibile anche interagire con i lettori e provare maggiori soddisfazioni. È importante mostrare piccoli estratti che possano catturare l’attenzione, cards e immagini simpatiche, booktrailers e cercare magari un volto che possa assomigliare ai nostri protagonisti. Da poco ho scoperto anche i simpatici e divertenti giveaway letterali. Ammetto poi che la promozione, per quanto sia complessa e porti via molto tempo, è anche la parte che preferisco perché io stessa mi diverto un mondo.
- (perché la scelta del self publishing?) se lo sei
Un’estate a Rimini per innamorarsi è nato come self l’anno scorso ed era giusto che restasse tale, inoltre è complesso mostrare a una casa editrice un lavoro già pubblicato e vederselo accettato.
- Progetti per il futuro?
Tanti, troppi. A breve ci sarà una nuova uscita con Butterfly Edizioni, sono a quota due romanzi pubblicati con questa piccola casa editrice, il primo romanzo è stato Profumo d’amore a New York con il quale ho raggiunto quasi 6 mila lettori, scalato la top 100 di Amazon e visto la mia storia diventare Bestseller narrativa in Italia e Germania. Posso ritenermi felice, fortunata e soddisfatta. Non posso dirvi molto, a parte che la protagonista di questa nuova storia rappresenta me quasi in tutto, quindi se siete curiosi di scoprire e conoscere le mie paure e desideri, non perdetevi il mio prossimo romance.
- Tre persone da ringraziare
Il mio ragazzo, perché è stata la primissima persona che ha creduto in me e nella mia passione per la scrittura. Non c’è stato un solo momento in cui ha pensato che stessi perdendo il mio tempo, anzi, mi ha sempre spronato a continuare a scrivere, anche se solo adesso mi sta leggendo.
Argeta Brozi, la mia editrice, una persona favolosa che ha dato un senso alla mia vita dopo un periodo nero nerissimo. Non potrò mai ringraziarla abbastanza.
Ilaria Loiacono, mia cognata e mia prima lettrice, non perde mai una mia storia.
grazie ^_^
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