venerdì 3 febbraio 2017

DARK ZONE: Le giornate autore #33 MONICA SERRA



"Il duca di ferro - Monica Serra"





TramaHenry C. Demison, duca di Sharp, ufficiale dell’esercito britannico, ha una missione top secret da portare a termine. Resta vittima di un sanguinoso agguato da cui riporta una ferita mortale. Con un audace esperimento in cui parti meccaniche vengono innestate laddove gli organi vitali sono compromessi, lo scienziato Boyle gli salva la vita e lo consegna a notti dissolute, fatte di incubi, carne e metallo.Quando Sharp viene chiamato a recuperare i documenti che aveva nascosto in territorio francese prima di essere ferito, il destino lo fa imbattere nelle sorelle Finnegan. Un inaspettato scambio di persona sconvolge i piani del tormentato duca, risucchiandolo in un tragico epilogo. O si tratta forse di un nuovo inizio?
La versione inglese è stata curata da Alessandro Manzetti, primo autore italiano a vincere un premio letterario negli Stati Uniti, il Bram Stoker Award per le sue poesie di genere horror (2016).


BiografiaMonica Serra
Sito autore: monicaserra.jimdo.com
Twitter: @MollyGreenhouse
Instagram: instagram.com/monicas_68


Classe 1968, vivo a Formello (RM) assieme a marito, due figli e due gatti che credono di essere umani; lavoro da tempo immemorabile in un Istituto di credito e amo viaggiare. Da lettrice onnivora, mi sono trasformata nel tempo in “narratrice di mondi” fantastici.
Credo fermamente in queste parole: “Il fantasy è argentato e scarlatto, indaco e azzurro, ossidiana con venature dorate e lapislazzulo. La realtà è di linoleum e plastica, fatta di marroni fango e verde oliva. Il fantasy ha il sapore di peperoncini e miele, cannella e chiodi di garofano, di rara carne rossa e vino dolce come l’estate. La realtà sa di fagioli e tofu, e cenere alla fine.” [G. R. R. Martin]
Il mio compito, quindi, è raccontare di draghi e magie, di mondi che appartengono ad altre dimensioni, di viaggi del corpo, del cuore e dell’anima.


BIBLIOGRAFIA
Ho scritto racconti di vario genere, raccolti in antologie o pubblicati online: Che fine ha fatto Santa Claus? (ST-Books 2012), A mia figlia (Di Virgilio Editore 2013), Ali di fuoco (La Zona Morta Magazine 2013), Il varco tra i mondi (GDS - Chimera 2013), Tempi moderni (Alcheringa Edizioni 2013), Quella che chiamiamo estate (Delos Books 2014), Endless (Alcheringa Edizioni 2014), La Via dei Draghi (GDS - Chimera 2014), Bloodywood (Alcheringa Edizioni 2014), E il bosco tacque (Historica Edizioni 2014), La Mal’ombra (I Doni delle Muse 2014), La musica del cosmo (Diversa Sintonia 2015), Le sabbie delle Balakhad (Specchio Nero 2015), Plant de geneste (Alcheringa edizioni 2015), Liberi (Diversa Sintonia 2015), Die Bäckerhexe (Alcheringa Edizioni 2015), Kat la sopravvissuta (Altrimedia Edizioni 2016),  Il Mare Nero (Alcheringa Edizioni 2016), Quantum Leap (prossimamente in un’antologia per Delos Books), oltre che un romanzo fantasy, La Canzone del Drago (La Mela Avvelenata 2013), il romanzo breve Ali del futuro (EVE Edizioni 2015), il racconto lungo (in doppia versione italiano/inglese) Il duca di ferro (Astro Edizioni 2016) e i racconti Sangue alieno e Inside per la serie di fantascienza Sangue alieno (Diversa Sintonia 2013). Sul sito http://italianswordandsorcery.altervista.org/ , a dicembre 2016 il racconto Il Talismano degli Antichi ha inaugurato la rubrica “I Racconti di Satampra Zeiros”.

Collaboro con alcuni blog letterari come recensore (Sognando Leggendo, Temperamente, Art-Litteram), sono nella giuria del Premio Cittadella da alcuni anni e ho ideato e curato insieme a Filomena Cecere le tre edizioni dell’evento Fantàsya dedicato alla letteratura fantastica (Formello, 2013/2014/2015).


Lasciamo la parola all’autrice:

        Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?
Non sono molto brava a sponsorizzarmi, ma provo a dare qualche indicazione.
Posso dire innanzitutto che il mio non è un libro scritto con intenti morali o didattici “nascosti”; io amo scrivere per intrattenere, anche se poi è inevitabile che tra le righe di una storia si annidino molteplici significati. Attraverso la lente fantastica spesso si finisce con il parlare – volenti o nolenti- di varie tematiche. Anche Il duca di ferro, oltre la semplice trama avventurosa, può offrire un altro livello di lettura con diversi spunti di riflessione: la solitudine del “diverso”; il progresso e la responsabilità morale dello scienziato; il tema del doppio (l’animo umano tra vizi e virtù, tra bene e male); l’amore romantico e le affinità elettive.
In ogni caso, credo che il motivo principale per cui un lettore potrebbe apprezzare Il duca di ferro è la capacità che le mie storie hanno di regalare momenti di pura evasione, calandolo in un mondo fatto “della stessa sostanza dei sogni”, se mi perdonate l’ardire della citazione. 

        Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
In questo romanzo le innovazioni sono “discrete”, nel senso che non ci sono eclatanti rotture con la tradizione del genere steampunk. Trattandosi di un personale omaggio all’opera di Mary Shelley, ho cercato di rispettare il più possibile i canoni letterari classici nel tratteggio dei personaggi, nell’ambientazione, nei temi affrontati, e di adattarli al mio stile di scrittura.

        Che cosa ti ha spinta a scrivere?
Il duca di ferro nasce come racconto per una selezione antologica dedicata al genere steampunk a cui ho partecipato tempo fa. Solo in seguito, pensando di pubblicarlo in modo indipendente, ne ho affidato editing e traduzione a un bravissimo professionista, nonché autore di visionari romanzi horror e novello premio Bram Stoker, Alessandro Manzetti. Poi è arrivata Astro e la storia ha trovato la sua casa.

        Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Rispondere a questa domanda per me è sempre complicato. In realtà, non saprei dire da cosa nascono esattamente le storie che racconto. Questa probabilmente spunta da una serie di suggestioni. Difficile spiegarlo, è un po’ come quando devi abbinare degli abiti: apri l’armadio e tiri fuori dai cassetti i vari capi.
La fonte principale di ispirazione è stata sicuramente Mary Shelley (come si evince dalle citazioni che introducono ciascun capitolo nella versione in lingua italiana), ma tra le righe il lettore potrà cogliere anche velati omaggi a Jules Verne e persino a Jane Austen.


        Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Purtroppo il tempo che riesco a dedicare alla scrittura è molto meno di quanto vorrei. Rubo minuti qua e là durante la giornata: la mattina presto, mentre si fa il caffè, durante il tragitto per il lavoro, la sera mentre preparo la cena… Ho trovato una mia dimensione ideale nella forma “racconto” e “romanzo breve”, cercando di non far scontrare sintesi e sostanza, ma sto lavorando anche a storie di maggior respiro.
Direi, quindi, che scrivo in modo apparentemente disordinato. Di solito compongo le mie storie come fossero dei puzzle. Non faccio scalette, spesso la trama nasce da una frase o da una scena che si forma nella mia testa e cresce liberamente attorno a questo nucleo. Niente scheda dei personaggi, a parte qualche breve appunto che mi aiuti a non perdermi i particolari durante la narrazione (colore dei capelli, occhi, un aggettivo per descrivere il carattere). In realtà ho provato a farle, ma inevitabilmente a un certo punto i miei attori cominciano a muoversi in modo autonomo, in barba a tutte le linee guida schedate, e qualche volta anche la trama si è dovuta piegare alla loro volontà. Per questo motivo mi piace definirmi “narratrice di mondi”: è come se la mia penna fosse chiamata a raccontare universi che già esistono e che attendono solo di essere svelati.

        Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Non avendo, come già detto, troppo tempo a disposizione (anche a causa di problemi di salute, nel 2010 sono scesa in guerra con un tumore e oggi – tra alti e bassi - combatto la mia resistenza per tenere lontane nuove battaglie), mi sono mossa in modo autonomo e prevalentemente sul web. Ho creato un sito autore, una pagina su FB, tengo saltuariamente un piccolo blog in cui mi piace anche dare spazio a colleghi emergenti e ho fatto qualche presentazione in librerie e biblioteche. Con Astro Edizioni ho avuto la mia prima esperienza in fiera come autore (come organizzatrice, assieme alla collega Filomena Cecere, ho curato per tre anni un evento dedicato alla letteratura fantastica) e credo che questa sia la metodologia più efficace per raggiungere lettori appassionati di questo genere. Purtroppo il fantastico nel nostro paese ha fama di essere letteratura di serie B. Ma non bisogna credere a certe leggende metropolitane: ci sono fior di autori e autrici fantastici in Italia e i lettori che seguono questa nicchia sono piuttosto esigenti. Qualcosa si sta muovendo, negli ultimi tempi; non perdete d’occhio il settore, credo che presto se ne vedranno delle belle.

        (perché la scelta del self publishing?) se lo sei
Conosco molti autori, pubblicati anche con successo da Case editrici tradizionali, che si sono rivolti al self publishing per dare al pubblico la possibilità di leggere storie che non avevano trovato una collocazione attraverso i canali “classici”. Personalmente, ho testato il self publishing mettendo dei racconti su Amazon e ho fatto parte di un’iniziativa di pubblicazione indipendente partecipando a un’antologia curata da Alessandro Fusco col collettivo Specchio Nero. Si tratta di una strada difficile, che richiede energie e tempo per la promozione.

        Progetti per il futuro?
Altra “domandona”. Ho millemila progetti in divenire: un paio di romanzi finiti e in fase di revisione, qualche altro quasi terminato, racconti sparsi e molte idee. Ma soprattutto, ho voglia di sperimentare mettendomi alla prova anche in altri generi. Quando scrissi il mio primo racconto di fantascienza (Sangue alieno), mi divertii un mondo a mescolare le mie ambientazioni fantasy con i canoni della sci fi. Recentemente mi sono cimentata con il mio primo racconto giallo mettendoci un pizzico di mistery e ho ricevuto una menzione al premio Gialli sui Laghi (c’era in palio la pubblicazione del racconto in appendice ai Gialli Mondadori). Il prossimo passo potrebbe essere nel genere romance, perché no?
La vita mi ha insegnato che non bisogna mai porsi limiti ma soprattutto che non si deve rinunciare ai propri sogni.
In realtà, il 2017 è iniziato con alcuni impegni importanti, tra cui la riedizione del mio primo romanzo fantasy, La canzone del drago, e una serie di progetti per vari editori le cui pubblicazioni adoro. Seguite la mia pagina autore, da lì potrete avere tutte le news in proposito.

        Tre persone da ringraziare
Da quando sono entrata nel mondo della scrittura (2009) ho incontrato diverse persone che mi hanno aiutato a crescere e mi hanno insegnato molto. La lista è davvero lunga, me ne chiedi tre e non è facile scegliere.
Farò quattro nomi; sono nomi di donne speciali, che meritano un ringraziamento particolare per quello che mi hanno dato: Filomena Cecere, penna evocativa, amica e compagna di avventura; Claudia Graziani, scrittrice meravigliosa e mia guida tra le stelle, Fabiana Redivo, autrice che scrive esattamente quello che amo e persona unica, e infine – ultima ma non ultima - Francesca Costantino, autrice, editor, agente, editrice fantastica che mi ha presa a bordo dell’avventura Astro, diretta “verso l’infinito e oltre!”.
Grazie, ragazze.

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