Buona sera lettori,
Siamo in fondo alla settimana, e come ogni venerdì ho il piacere di chiudere questa giornata autore dedicata a MIRIAM PALOMBI e al suo romanzo L'archivio degli dei.
L’uomo salì le scale che si snodavano ripide, come le
vertebre dorsali di un gigantesco animale. Osservò la propria mano. Tremava.
Si appellò al suo sangue freddo, ma non riuscì a
controllare quell’irrefrenabile tremore.
Strinse il corrimano d’ottone, liscio e lucido, un
saldo appiglio per quella salita interminabile.
I gradini erano strette lingue di onice nera, troppo
angusti e pericolosi. Era buffo, ma si accorse solo in quel momento, a dispetto
di tutte le volte in cui negli anni li aveva percorsi, di non sapere in realtà quanti fossero.
La discesa in Paradiso e
la salita agli Inferi.
Marco afferrò con la punta delle dita quel triangolo
di carta piena d’increspature. Poche righe vergate con inchiostro scuro e poi
una serie di firme, calligrafie differenti con diverse inclinazioni, alcune
quasi incomprensibili che riempivano l’intera pagina. Tutte avevano una cosa in
comune: appartenere all’antica famiglia degli Arrighi.
Marco lesse le parole in calce e tutto fu chiaro.
«Lascio a te, sangue del mio sangue, ogni mia cosa, ogni mio fardello.
Che il sangue possa suggellare il patto, come in vita così nella morte.
Persevera nella ricerca e non tradire.
Angiolo Arrighi».
Marco scorse quell’elenco di nomi e in ultimo vi trovò
quello di Leone Arrighi, riconoscendo la minuta calligrafia del nonno.
«È tutto vero… il tesoro, la maledizione, ogni cosa».
Aveva permesso che tutto ciò accadesse. Aveva
spalancato la porta, sottovalutando il pericolo. Le creature diaboliche delle leggende slave
non erano solo superstizione, ora ne aveva la prova.
Non gli permetterò di
entrare…, pensò.
Subito dopo si portò il pugno chiuso alla bocca, sentì
il freddo contatto sulla lingua, sentì il sapore ferroso del metallo, sentì il
pezzo di ferro graffiargli il palato e poi scendere giù per la gola.
Aveva ingoiato la chiave.
Quel vecchio idiota aveva ingoiato la chiave. Non riusciva a crederci, ma non si sarebbe
certo fermato.
Il corpo del frate era a terra, mosso da spasmi
incontrollati. Antonioli si alzò, raggiunse l’altare e prese il crocefisso di
ferro battuto afferrandolo per la base squadrata.
Brandi l’oggetto sacro come fosse un’arma e, senza
esitare, si avvicinò a quel corpo steso al suolo.
Miriam Palombi
Nasce a Milano nel 1972. Ceramista, appassionata di simbologia e storia medioevale. Divide il proprio tempo tra l’organizzazione di Mostre d’Arte e la passione per la scrittura, seguendo un filone di narrativa storico-fantastica e horror.
Novembre 2014 pubblica LE CRONACHE DEL GUERRIERO, ebook edito da ST-Books, GDS edizioni. Thriller Storico.
Maggio 2015 pubblica l’antologia horror OSCURE VISIONI, ebook in self..
In questa raccolta sono stati inseriti alcuni racconti selezionati in vari contest:
“La venticinquesima ora”, si aggiudica il terzo posto al Premio Internazionale Palazzo Ruspoli.
“Il dono”, selezionato per la raccolta “Schegge per un Natale Horror” dicembre 2013 edito da Dunwich edizioni, promosso dal sito Letteratura Horror.
“Stirpe di Morte”, selezionato per partecipare a Interiora, Horror Festival Indipendente Roma 2014.
“Giocattoli rotti”, inserito nell’antologia del premio Halloween all’italiana 2014, promosso dal sito Letteratura Horror.
Il racconto “On the road” è selezionato nell’antologia del premio La Serra Trema 2015, edita da Dunwich edizioni, premio dedicato all’horror rurale.
Il racconto “Paziente Zero” è selezionato nell’antologia “Z di Zombie 2016”, pubblicata da Letteratura Horror.
Partecipa al progetto antologico a tema “Le favole della buonanotte della Dark Zone.”
Gennaio 2016 pubblica DI TENEBRA, antologia horror in ebook in self.
Maggio 2016 pubblica L’ARCHIVIO DEGLI DEI, thriller a base storica, Dark Zone edizioni, presentato al Salone del libro di Torino.
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