venerdì 21 luglio 2017

La ballata di Elisbra Blogtour

Buongiorno Lettori, oggi ospito una tappa del Blogtour di La ballata di Elisbra: La caduta di Iperione.



Titolo: La ballata di Elisbra: La caduta di Iperione
Autore: Edvaldo Paulo Scatolone
Genere: Fantasy


La Ballata di Elisbra narra della guerra appena scoppiata tra i regni del Continente di Patavium. Dopo un secolo di silenzio, i Maghi si radunano e marciano al tramonto rosso, sotto le bandiere viola di Ofiuco, in quella terra ove le stelle si spengono una ad una, sopra un mare freddo e nero. Si raduna-no i Maghi, tra le grigie colline e le bianche cime innevate del Centro, e nei dorati campi assolati delle Terre Libere. Il vento gelido del Mare Orientale non gela loro il sangue; il caldo soffocante delle colline vicine al Bacchiglione imperla loro la fronte, ma non li fa desistere. Marciano i Maghi, assieme ai Pirati, per imporre l’Unico Regno, e dalle profondità più oscure, che li hanno tenuti celati sinora, son desiderosi di ricordare ai popoli di Elisbra la crudeltà delle loro spade. La conquista di Ipe-rione e delle terre settentrionali del popolo degli Orsi non sazierà la loro brama di dominio e malvagità.
Gli Elisbardi, gli abitanti del Regno più grande e meridionale di Patavium, non sono pronti. Non sanno che guerra li attende. Non sanno che perderanno la città simbolo del loro Regno: Iperione, città da dove Antenore, loro mitico fondatore, era partito alla conquista delle Terre del Sud. Lava di distruzione colpirà le loro terre e metterà alla prova le loro dodici gilde, rappresentanti di una supremazia militare finora mai sfidata così impunemente. Ed ora che i venti della guerra soffiano così forti, il Re degli Antenorei ed i suoi Paladini saranno capaci di porre un freno ad una tale invasione? Sicuramente, in questa guerra, Gattamelata, Paladino del Caprapesce, Minotauro, Paladino del Toro Rosso d’Occidente, e Airton, Paladino del Montone Bianco, oltre che inseparabili amici, saranno compagni di epiche battaglie dove potranno dimostrare che c’è, nonostante le sconfitte, ancora tanta forza e coraggio sotto i vessilli Elisbardi.
Razim, discendete di Ottolizi, Signore del Centro, regione al centro della Terra di Alioth, casa del popolo degli Orsi e regno occidentale di Patavium, perdute Orsovalorum e Tibidomine, scenderà in guerra per evitare il tracollo della sua gente e per dare ancora gloria alla sua potente famiglia. Le battaglie e le insidie di una guerra a lungo temuta lo convinceranno a cercare aiuto reciproco con i vicini Elisbardi, antichi rivali, resi ora amici dalle vicissitudini. Sarà vitale per Razim, per Alioth, per gli Orsi tutti il trattato di non aggressione che stipulerà con gli Uomini del Sud, ancora scossi dalla perdita di Iperione. Ma Razim sarà anche costretto a cavalcare verso Occidente, verso il caldo Mare Occidentale, per convincere l’Orso del Mare ad appoggiarlo. Per quanto siano forti e valorosi, gli Orsi del Centro non possono bastare a fermare Maghi e Pirati, e Razim questo lo sa.
Orlando, Cavaliere degli Arim, troverà l’amore, ma la guerra lo allontanerà da esso, perché la sua amata Ambra, Paladina del Felino di Fuoco e fedele a Elisbra, non si fida di lui, soprattutto ora che l’insidia dei Maghi farà dubitare di tutto. In lungo e in largo, Orlando percorrerà Patavium, eseguendo gli ordini del suo Re che da Torresino, capitale della Terra di Arim, governa sul regno più orientale di Patavium. Oltre l’amore, il cavaliere dai capelli azzurri, scoprirà nel cuore della sua gente un desiderio di rivalsa non ancora sopito nei confronti degli Elisbardi, artefici delle loro ultime cocenti sconfitte. La caduta di Iperione non farà che accelerare le future mosse militari degli Uomini della Balena, pronti ad approfittare della situazione caotica imperversante nel regno di Elisbra. No Orlando, non potrà dimenticare i tempi in cui i cavalieri degli Arim, vittoriosi ed addobbati di festose ghirlande, portavano al galoppo verso il Sud le eleganti alabarde. Il sogno di dominare Patavium non può conoscere posa, non può conoscere tramonto alcuno, e sulle rive ghiacciate del Mare Orientale, sferzati dal ghiaccio e dalle ristrettezze di un regno poco esteso, gli Uomini della Balena preparano la loro vendetta.
Ma nessuno di loro sa che nelle Terre Libere, dall’alto delle solide mura di Contarini, un grifone blu su campo verde e oro veglia ed aspetta nell’ombra. Non a caso il grifone blu spinge Orsi ed Elisbardi ad allearsi, ha un piano preciso il grifone Blu, simbolo del Principe di Contarini. Troppo a lungo il grifone blu ha vegliato sui suoi bei campi. Ha vegliato nella notte più cupa, sotto la pioggia incessante e violenta, sotto la neve gelida e sferzante come lama. Ora che il suo sguardo si è voltato, quel grifone sa in quale direzione volare rapace.

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