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venerdì 24 giugno 2016

DARK ZONE: Le giornate autore #17 DANIEL DI BENEDETTO




Buona sera lettori, 
Siamo in fondo alla settimana, e come ogni venerdì ho il piacere di chiudere questa giornata autore dedicata a DANIEL DI BENEDETTO e al suo romanzo Per non perderti.






Sinossi: Lorenzo Marrone è stato un cantante famoso. Quando lui e la sua fidanzata Marina vengono spazzati via da un'improvvisa esplosione, l'opinione pubblica rimane sconvolta, e la casa discografica ne approfitta per cavalcare il successo postumo.
Bruno Tortora è un ex giornalista di cronaca sull'orlo della depressione per un lutto familiare, e si ritrova suo malgrado invischiato fino al collo in un'indagine che non ha cercato.
Intanto, mentre una escort di alto bordo sembra essere in pericolo, il manager del cantante sembra nascondere più di un segreto inconfessabile. E forse non è il solo, e niente è davvero come sembra.
Chi è la vittima? Chi il carnefice?
Dov'è la verità?



La casa profuma di lei in maniera quasi fastidiosa. Tutti gli oggetti sulle mensole, i vestiti sistemati in ordine cromatico negli armadi. Persino i libri sugli scaffali sono pieni di piccoli frammenti di lei, della sua vita, del suo sorriso contagioso e di quegli occhi che sanno penetrarti dentro.
E lui è lì come centinaia, forse migliaia di altri giorni prima di allora, ma mai come stavolta si sente estraneo, lontano, assente. Un altro.
Si guarda allo specchio posto nell'ingresso. In quell'appartamento ha condiviso sogni, speranze, effimere gioie e cocenti delusioni portate da un mondo che sa perdonarti ogni cosa, tranne il successo. Non si riconosce nemmeno più. La barba lunga di cinque giorni, occhiaie di chi dorme soltanto perché vinto dai nervi che cedono di schianto e danno tregua. I primi capelli bianchi che spuntano qua e là come piccole stelle in una notte scura. Si guarda, e quello che vede è il ritratto di un fallimento.
Puttana. La colpa è solo tua. Mi hai rovinato la vita!
La cornice in elegante argento vola dall'altro lato della casa, frantumandosi. Contiene la foto della donna che lui ha amato sopra ogni cosa, nonostante tutto. L'immagine la ritrae in bianco e nero, lei è in primo piano ed in costume da bagno. Lui ricorda alla perfezione quel giorno e quella fotografia. Erano insieme, e quella era la loro prima vera vacanza. La macchina fotografica sembrava impazzita e non smetteva un solo istante di immagazzinare immagini. Panorami splendidi di quell'isola caraibica, tramonti straordinari ed albe commoventi, da perdere il fiato. E lei. Bella e sorridente come non sarebbe stata mai più, dopo.

venerdì 17 giugno 2016

DARK ZONE: Le giornate autore #16 CLARA CERRI




Buona sera lettori, 
Siamo in fondo alla settimana, e come ogni venerdì ho il piacere di chiudere questa giornata autore dedicata a CLARA CERRI e al suo romanzo Lettere fra l'erba.






SinossiIsabella è tornata a casa dal collegio e cerca di ritrovare la normalità con suo padre, la scuola, la sua passione per il teatro. Conoscere gli amici di sua madre, morta quando aveva pochi mesi, risveglia la sua curiosità verso di lei. Con fatica ricostruisce il suo vero volto dai loro racconti, dalle lettere di un'amica lontana, dallo stesso bisogno di amore e di bellezza che sente crescere dentro di sé. Ma dovrà farsi strada tra i rimorsi e i silenzi di suo padre e di tutti quelli che la circondano, attraverso momenti di rabbia e di sconforto, per trovare la sua verità su sua madre e sulla storia d'amore che ne ha segnato la vita, una storia iniziata nel 1990 con l'occupazione dell'università e col tentativo di suicidio di un amico pieno di talento ma fragile, che rimarrà ossessionato da lei e le starà accanto quando sarà lei a vedersi cadere il mondo addosso.



Estratti da Lettere fra l'erba.

«Che meraviglia, hai le calze vere col reggicalze...» la sua voce era diventata un sussurro tagliente. «Per chi ti sei vestita così, di' la verità... E queste mutandine sottili, si sente tutto attraverso, non è vero? Come scotti...»
«No! Ti prego, non resisto...»
«Non devi resistere, è quasi mezzanotte, qui non ci vede e non ci sente nessuno». Ilaria sentì le sue dita sulla carne scoperta e non riuscì a trattenere un gemito. «Ecco, così, brava, lo so che sei tutta un fuoco... Non cadere, aggrappati a me».
Il cuore le batteva come dovesse strapparsi dal petto, sentiva il sesso come una rosa scompigliata da cui saliva calore e colava sangue, non poteva più aprire gli occhi, non poteva più parlare, parlava solo lui e guidava la sua mano intimorita, «Toccami anche tu, immagina di sentirmi dentro...»

«Fammi vedere se sei veramente bello come vuoi far credere. Spogliati».
Antonio sembrò colto di sorpresa, poi fu come se ritrovasse le coordinate di un comando noto, si alzò e si denudò con calma, serio, con il gesto umile di chi mostra il proprio corpo come uno strumento del mestiere, e rimase immobile in piedi, con gli occhi bassi, le mani appoggiate alle cosce per nascondere l'interno sfigurato dei polsi. Era bello davvero, talmente ben proporzionato da far pensare che Dio avesse creato Adamo proprio così, e i discendenti fossero cresciuti a loro discapito.

«Ho amato questa creatura abbastanza da lasciarle la possibilità di vivere quando questo dipendeva da me, ma l'amore che le era stato indispensabile per vivere, come dicevi tu, quello l'ho abortito. Era lì assieme a lei, come un gemello invisibile, ed è come se avessi infilato un ferro da calza dentro il mio utero e avessi frugato fino a trovarlo, e ucciderlo. Non l'ho visto, ma posso immaginare com'era, e lo rimpiango. Era fatto di dolcezza e di luce, della sostanza felice di Dio, era nato tra due corpi umani ma era divino, ed era destinato a essere il sostegno della sua vita, la gioia dalla gioia. Non c'era giudizio e non c'era errore che potesse giustificare la sua uccisione».



Lasciamo la parola allautrice


▪  Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?

Perché è una storia vera, a tratti cruda, come quelle che abbiamo vissuto ogni volta che l'amore ci sembrava l'unico cosa importante in un mondo senza significato. Perché parla di errori, di rimorsi, ma anche della possibilità di tornare a vivere e ad amare. 


▪  Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?

La storia ha tratti classici: c'è il tradimento, il contrasto tra dovere e passione, il segreto di famiglia, il bisogno di dimenticare degli adulti che si scontra col bisogno di sapere dei giovani. Però il linguaggio è moderno e il modo di vivere quello dei nostri anni. I personaggi vivono i loro sentimenti con grande intensità, ma sono sempre coscienti di quello che fanno, delle loro contraddizioni. Tutti i protagonisti, Antonio, Ilaria, Vincenzo, sanno che stanno cercando la felicità nella direzione sbagliata, eppure insistono. L'unica che dimostra un minimo di saggezza è Isabella, la protagonista adolescente, che affronta con grande coraggio la sua ricerca della verità, anche se le fa male.


▪  Che cosa ti ha spinta a scrivere?

Era una storia importante per me, volevo che lo diventasse anche per gli altri.


▪  Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?

Quando ho cominciato a scrivere questo romanzo ero giovane e molto delusa, stavo vivendo la fine di una storia importante e poter tornare ad amare qualcuno mi sembrava un miraggio. C'era un ragazzo che mi piaceva, ma mi sembrava una pazzia innamorarmi di lui: era strano, così diverso da me, così perso nelle sue ambizioni (nella realtà era un musicista, non un attore). Questo è stato il nucleo del personaggio di Antonio, uno dei protagonisti del romanzo, sia nella parte che parla del passato (gli anni dal 1990 al 1997) che in quella presente (il 2012, quando Isabella, la figlia di Ilaria, conosce Antonio). In quel periodo ho conosciuto un gruppo di amici nuovi che mi ha aiutato e mi ha sostenuto molto. Per questo l'amicizia è un elemento molto importante nel romanzo.


 Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?

Questo romanzo l'ho scritto in modo discontinuo all'inizio, poi per un periodo mi sono dedicata a scriverlo a tempo pieno. È stato un periodo bellissimo, in cui ero piena di idee e non pensavo ad altro. Non avevo ancora bambini, peraltro...


▪  Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?

Premetto che di marketing non ne capisco una mazza, per dirla con eleganza. Col romanzo precedente, "Dodici posti dove non volevo andare", ho usato dapprima i social, postando su Facebook foto, estratti e musiche che aiutassero i possibili lettori a entrare nel mondo del mio romanzo. Poi ho cominciato a portare il mio lavoro nel mondo reale, organizzando una presentazione cui sono intervenute quasi ottanta persone e per la quale ho coinvolto il coro polifonico e il circolo letterario di cui faccio parte (il Bel-Ami di Roma). Ho anche recitato in varie occasioni un monologo tratto dal mio libro, in cui do voce a una vecchia prostituta romana che racconta la sua vita. Per quanto riguarda "Lettere fra l'erba", mi sto sforzando farlo conoscere sui social e di procurarmi più recensioni possibili dai blog, ma devo ancora trovare un modo per portare questo romanzo nel mondo reale: ha una storia molto più complessa e moltissimi personaggi. Mi piacerebbe coinvolgere una compagnia teatrale e mettere in scena dei dialoghi.


▪  Progetti per il futuro?

Ho un romanzo nel cassetto che mi fa disperare: è difficile da definire come genere e comincio a pensare che piaccia solo a me... è molto strano, com'è strano il protagonista, un adolescente introverso, con una storia famigliare difficile, che scopre la sua sessualità e la passione per l'arte che lo guiderà per tutta la vita.  Per quanto riguarda il futuro, ho molte idee da realizzare: per esempio un romance M/M tra due ragazzi della mia generazione, una storia horror ambientata a Roma, e infine una specie di romanzo comico-storico-soprannaturale cui ho cominciato a pensare quando avevo quindici anni e che sarebbe ora di scrivere.


▪  Tre persone da ringraziare

Mio marito e mio figlio che mi sopportano quando sono nel pieno del furore creativo o quando mi lamento degli editori o delle vendite degli ebook, la mia amica Valentina che legge le mie storie (e le mie lettere, che ormai sono email o messaggi su Facebook) dai tempi del liceo.

venerdì 10 giugno 2016

DARK ZONE: Le giornate autore #15 MIRIAM PALOMBI




Buona sera lettori, 
Siamo in fondo alla settimana, e come ogni venerdì ho il piacere di chiudere questa giornata autore dedicata a MIRIAM PALOMBI e al suo romanzo L'archivio degli dei.






L’uomo salì le scale che si snodavano ripide, come le vertebre dorsali di un gigantesco animale. Osservò la propria mano. Tremava.
Si appellò al suo sangue freddo, ma non riuscì a controllare quell’irrefrenabile tremore.
Strinse il corrimano d’ottone, liscio e lucido, un saldo appiglio per quella salita interminabile.
I gradini erano strette lingue di onice nera, troppo angusti e pericolosi. Era buffo, ma si accorse solo in quel momento, a dispetto di tutte le volte in cui negli anni li aveva percorsi, di non sapere in realtà quanti fossero.
La discesa in Paradiso e la salita agli Inferi.


Marco afferrò con la punta delle dita quel triangolo di carta piena d’increspature. Poche righe vergate con inchiostro scuro e poi una serie di firme, calligrafie differenti con diverse inclinazioni, alcune quasi incomprensibili che riempivano l’intera pagina. Tutte avevano una cosa in comune: appartenere all’antica famiglia degli Arrighi.
Marco lesse le parole in calce e tutto fu chiaro.
«Lascio a te, sangue del mio sangue, ogni mia cosa, ogni mio fardello. Che il sangue possa suggellare il patto, come in vita così nella morte. Persevera nella ricerca e non tradire.
Angiolo Arrighi».
Marco scorse quell’elenco di nomi e in ultimo vi trovò quello di Leone Arrighi, riconoscendo la minuta calligrafia del nonno.
«È tutto vero… il tesoro, la maledizione, ogni cosa».

Aveva permesso che tutto ciò accadesse. Aveva spalancato la porta, sottovalutando il pericolo.  Le creature diaboliche delle leggende slave non erano solo superstizione, ora ne aveva la prova.
Non gli permetterò di entrare…, pensò.
Subito dopo si portò il pugno chiuso alla bocca, sentì il freddo contatto sulla lingua, sentì il sapore ferroso del metallo, sentì il pezzo di ferro graffiargli il palato e poi scendere giù per la gola.
Aveva ingoiato la chiave.
Quel vecchio idiota aveva ingoiato la chiave. Non riusciva a crederci, ma non si sarebbe certo fermato.
Il corpo del frate era a terra, mosso da spasmi incontrollati. Antonioli si alzò, raggiunse l’altare e prese il crocefisso di ferro battuto afferrandolo per la base squadrata.
Brandi l’oggetto sacro come fosse un’arma e, senza esitare, si avvicinò a quel corpo steso al suolo.



Miriam Palombi 

Nasce a Milano nel 1972. Ceramista, appassionata di simbologia e storia medioevale. Divide il proprio tempo tra l’organizzazione di Mostre d’Arte e la passione per la scrittura, seguendo un filone di narrativa storico-fantastica e horror.

Novembre 2014 pubblica LE CRONACHE DEL GUERRIERO, ebook edito da ST-Books, GDS edizioni. Thriller Storico.
Maggio 2015 pubblica l’antologia horror OSCURE VISIONI, ebook in self..
In questa raccolta sono stati inseriti alcuni racconti selezionati in vari contest:
“La venticinquesima ora”, si aggiudica il terzo posto al Premio Internazionale Palazzo Ruspoli.
“Il dono”, selezionato per la raccolta “Schegge per un Natale Horror” dicembre 2013 edito da Dunwich edizioni, promosso dal sito Letteratura Horror.
“Stirpe di Morte”, selezionato per partecipare a Interiora, Horror Festival Indipendente Roma 2014.
“Giocattoli rotti”, inserito nell’antologia del premio Halloween all’italiana 2014, promosso dal sito Letteratura Horror.

Il racconto “On the road” è selezionato nell’antologia del premio La Serra Trema 2015, edita da Dunwich edizioni, premio dedicato all’horror rurale.
Il racconto “Paziente Zero” è selezionato nell’antologia “Z di Zombie 2016”, pubblicata da Letteratura Horror.

Partecipa al progetto antologico a tema “Le favole della buonanotte della Dark Zone.”

Gennaio 2016 pubblica DI TENEBRA, antologia horror in ebook in self.
Maggio 2016 pubblica L’ARCHIVIO DEGLI DEI, thriller a base storica, Dark Zone edizioni, presentato al Salone del libro di Torino.

mercoledì 8 giugno 2016

Anteprima: Canto libero





L’autrice, Cristina Chiacchiararelli originaria di un piccolo paese Cave (RM) ha avuto la fortuna di conseguire un percorso formativo all’estero.

All’età di 7 anni segue i viaggi lavorativi del padre; attraversando i continenti ed approdare in Asia ove ha vissuto due anni in Iran, poi in Africa per altri due anni in Algeria. Dopo di che apprendendo il piacere del viaggio e della conoscenza, trasmessa dal padre, decide di fare un percorso al quanto coraggioso intraprendendo il viaggio solitario in America, della durata di 7 anni, ove ha frequentato scuole superiori presso Port Washington High School, (NY) e conseguito un Master linguistico presso Yale University,New Haven. La stessa avendo viaggiato una vita, non ebbe mai un punto di riferimento, in quanto sempre alla ricerca del suo “IO” e il continuo approfondire della personalità, continuando a viaggiare anche in Italia, da Palermo fino ad arrivare a ritirarsi da eremita nella sua casa al mare a Lecce. Le sofferenze di determinate scelte hanno avuto un impatto sulla personalità esaltando la sua passione, scrivere.

Canto libero è una costernazione di avvenimenti accaduti tra passato e presente di una vita fatta di viaggi ed esperienze vissute in prima persona, trasmettendo i sentimenti attraverso poesie e pensieri.








Sinossi: Canto libero, come si evince dal titolo è un xantico d’amore, un viaggio di versi tutti diversi che viaggiano in ogni momento costernando le emozioni dell’anima. 






Lasciamo la parola all’autrice

  • Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro? 
Perché rispecchia ciò che siamo, ossia i nostri sentimenti più arditi e reconditi sopiti nell'animo.

  • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione? 
Di innovativo c’è che è un Canto Libero, un viaggio di versi, che rimano in poesia, parole in fuga che l’anima costerna, emozioni sensazioni attimi che viviamo quotidianamente.

  • Che cosa ti ha spinta a scrivere?
L’amore...

  • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione? 
Canto libero nasce dalla voglia di scrivere, ma non sapevo come, finchè un bellissimo giorno guardai l’orizzonte del mare in uno sguardo, e fu la fine e l’inizio del mio “cantico d’amore”.

  • Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo? 
La mia ispirazione è certamente istintiva, quindi in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi luogo e soprattutto nel caos partorisco stelle danzanti. 

  • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Grazie alla tecnologia, il mezzo più comune è internet per cui è facile arrivare all’obbiettivo attraverso il web ed i social networks.

  • Tre persone da ringraziare 
Ringrazio Aletti per avermi dato la possibilità di pubblicare, Lisa di Giovanni, che mi ha aperto il mondo del publishing, ed soprattutto colei che ha lodato la mia poesia e mi ha dato ali per volare…




Anteprima: Baci nell'ombra




Sinossi: Jennifer Milton, figlia di John e Elisabeth, è colei che può rappresentare il dolore soltanto con i suoi occhi. Occhi verdi di una bambina,che a soli sette anni,ha assistito alla morte della madre.
Ma come poteva sapere lei? Come poteva sapere che quella fredda notte a Mahnattan avrebbe sradicato la sua vita trascinandola in una fossa di angoscia?
Quando un gruppo di uomini decidono di derubare lei e la madre in uno dei numerosi vicoli bui di Mahnattan. Jennifer è forse troppo piccola per capire in realtà,la gravità del pericolo,davanti a quegli uomini. Cerca di opporre resistenza,credendo di essere coraggiosa,ma l’unica cosa che ottiene e la rabbia di coloro che cercano di derubarle.
Nel correre,alla ricerca di una via di fuga,uno sparo segna la fine dei suoi sorrisi e l’inizio delle sue lacrime. Rimane li stesa,sotto la pioggia,mentre il sangue di sua madre le cola dalle mani e un ragazzo tiene la pistola puntata sulla sua testa.
Mentre lei gridava aiuto a quel ragazzo,con la medaglietta argentata e un tatuaggio sul braccio,lui non si smuove e continua a tenere la pistola puntata contro Jennifer.
Indeciso sul da farsi,chiedendosi se ha davvero il coraggio di sparare a una bambina,stesa vicino al corpo morte e freddo della madre.
Da quella notte il tempo per Jennifer scorre senza viverlo per davvero. Alzarsi solo per respirare. Mangiare solo per tenersi in forza. Dopo quell'accaduto,il padre (uomo molto potente e con una posiziona stabile sull'economia a Mahnattan) decide di trasferirsi a Londra. Decisione presa per evitare i mille sguardi e le mille domande e anche perché i ricordi in quella città erano troppi. Ma il lavoro di John,quando ormai Jennifer ha 18 anni,li fa ritornare a Mahnattan.
Lei e’ riluttante,come se dentro se stessa sapesse che qualcosa sta per succedere,qualcosa che potrebbe farla ricadere in quella fossa in cui si sentiva sepolta.
E forse quel qualcosa,invece,e’ un qualcuno.
Josh Cliver,figlio di Daniel e Margaret,con un passato sempre pronto a tormentare il suo presente.
Un’amore che lo ha usato e infine gettato. Un gruppo di amici che si e’ approfittato di lui trascinandolo nel baratro. La scomparsa di suo fratello.
Questo e’ quello che e’ in realtà Josh nasconde dietro ai suoi occhi scuri e al suo sorriso malizioso.
Jennifer e Josh si scontreranno come in una battaglia numerose volte,senza rendersi conto di alzare l’ascia di guerra,per poi difendersi a vicenda.
Ma c'è un legame ancora più forte che li legava senza che loro ne fossero consapevoli.
Troppe insidie e tristezza per Jennifer Josh,che pero’ li porteranno,ad avvicinarsi sempre di più. In un amore che non sapevano nemmeno che esistesse.



Biografia: Mi chiamo Sara e sono una ragazza di origini marocchine,nata in Italia,che ora abita in Belgio.
Abito in belgio da un anno e anche se all’inizio ero riluttante,devo ringraziare questo trasferimento per avermi dato modo di scrivere i miei libri.
Fin da piccola ho sempre scritto,in continuazione,senza sosta. Descrivevo mia mamma,il vaso sulla mensola,il cane nel giardino vicino. Non sapevo nemmeno io perche’ lo facessi ma mi piaceva l’idea di poter descrivere qualcun’altro.
Crescendo il mio soggetto non erano piu’ gli altri ma me stessa. Scrivevo tutte le sensazioni che provavo o cio’ che mi succedeva. Era una valvola di sfogo che mi ha sempre lasciato la mente libera e tolto un peso dal cuore. Scrivevevo sopratutto quando ero triste o arrabbiata,una penna e un foglio fanno miracoli.
Verso i miei 15 anni provai a trasmettere cio’ che provavo a dei personaggi nella mia mente e con l’andare del tempo,creavano situazioni o scene,provenienti dalla mia fantasia.
Sono nati cosi Jennifer, Josh e tutti i personaggi dei mie libri. Pero’ ero piccola e ho sempre creduto che la mia scrittura non fosse all’altezza,percio’ ho accantonato quel libricino in cui scrivevo tutto,in un vecchio scatolone.
Ora ho 18 anni e trasferendomi in Belgio ho ritrovato quel vecchio ma importante libricino che mi ha salvata.
Cambiando paese e lasciando tutto cio’ che avevo di piu’ caro,mi sono sentita persa e in un certo senso distrutta.
Percio’ ho preso in mano il computer,il libro,tutta la mia forza e una mente piu’ ‘adulta’. E ora sono qui,con un libro che sta per essere pubblicato e non potrei esserne piu’ felice.
Ancora prima di essere pubblicato il  libro mi ha gia’ dato enormi soddisfazioni per i numerosi lettori su wattpad che mi scrivono continuamente,non avrei mai creduto fosse possibile ricevere tutto questo affetto solo grazie alle mie parole.
Nutro un profondo affetto verso i miei familiari e verso le mie due migliori amiche,che mi sono  accanto da ben 16 anni,potrei definirle mie sorelle.
Studio lingue straniere e ne parlo cinque. I miei hobby sono la lettura e thai boxe,quel sacco e’ il mio sfogo secondario.Uno dei miei tanti difetti e’ l’essere troppo testarda ma in un certo senso anche un pregio,perche’ se una cosa la voglio davvero,faccio di tutto per ottenerla.
Il mio motto è: rimani forte e combatti.



Lasciamo la parola all’autrice:
  • Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro? 
Beh io non costringo nessuno (leggete il libro!) però credo di aver messo molti aspetti della vita di tutti i giorni in Baci nell'ombra. La difficoltà dei genitori con i figli,il quanto è difficile per un adolescente riuscire a fa parte di qualcosa,amori nuovi e vecchi,il dolore per una morte,la rabbia verso il mondo, il quanto le persone possono essere meschine,i tradimenti,la gioia che possono dare le semplici cose,l'inaspettato e chi più ne ha più ne metta. Sono cose che percepiamo tutti i giorni e molti lettori si sono sentiti parte di qualcosa leggendolo ed era proprio quello a cui volevo arrivare.


  • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Essenzialmente Baci nell'ombra è un romanzo rosa ma è un misto tra umorismo e strazio. Ci sono scene in cui puoi ridere fino alla lacrime per poi leggere qualche pagina dopo e piangere per qualcosa che è successo. 
Un qualcosa di innovativo è la parte della coscenza. In poche parole anche le coscenze di Jennifer e Josh (I Jesh come li chiamano i lettori) parlano durante i capitoli. Le parti scritte in corsivo sono le coscenze e magari insultano i loro 'padroni ' o li guidano sulla retta vita. 

  • Che cosa ti ha spinta a scrivere?
Una mia amica. Nel vero senso della parola perché mi ha proprio spinta verso il computer e mi fa: ora scrivi. 
Aveva trovato le bozze di Baci nell'ombra e ha preteso che io scrivessi perché le sembrava qualcosa di davvero buono. Io ovviamente rifiutai ma le sue parole mi frullarono in testa un bel po e alla fine decisi di mettermi alla prova. Per vedere in quanti avrebbero condiviso il mio mondo. 

  • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
La storia è nata da situazioni successe nella mia vita che poi si sono evolute col tempo.
Le ho riebolate dando loro una voce,un luogo e dei personaggi.
I miei famigliari e miei amici mi hanno ispirata molto. Alcuni personaggi sono basati proprio su di loro.

  • Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Io scrivo un capitolo o due a settimana ma è solo per mancanza di tempo sennò farei molto di più. Non ho una data o giorno preciso,sono abbastanza incasinata al riguardo. A volte non scrivo nulla per giorni poi mi balza un'idea in testa e mi rinchiudo in stanza tutto il giorno. Ci manca solo che appendo un cartellino fuori dalla porta con scritto: 'Passatemi il cibo dalla fessura'. 
In generale scrivo quasi sempre,casi speciali a parte,perché ho sempre qualche idea o immagine in testa che mi frulla. 
Una volta ero quasi sul punto di dormire poi mi è venuta l'illuminazione per un punto del libro e mi sono messa a scrivere alle tre del mattino. 
Sembra quasi che sia il libro che decide quando essere continuato. 

  • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
La piattaforma wattpad mi ha aiutata tantissimo portandomi una marea di lettori. Pagine facebook, instagram, twitte, blog tumblr, segnalazioni da parte di altre pagine dedicate ai libri, interviste sui blog, giveaway con libro o segnalibro. Ora mi sto muovendo per qualche presentazione,comunicati stampa e per le fiere.

  • Progetti per il futuro?
Questa domanda è un'agonia davvero. Non so davvero cosa mi aspetta e devo ancora decidere il tutto. Se cambiare paese o rimanere dove sono,quale università scegliete,come muovermi con i prossimi libri,cosa mangiare domani. 
È tutto un punto di domanda che spero di risolvere presto 

  • Tre persone da ringraziare
Grazie ai miei genitori che continuano a sostenermi con i libri. Che sono stati dietro ai miei scleri come i miei amici e che ahime’ hanno tirato fuori il portafogli piu’ volte.
Grazie a Vilma e Tino che mi hanno tirata su fin da piccola e hanno sempre creduto che avrei potuto realizzare i miei sogni.
Grazie a tutti i miei favolosi lettori che continuano a seguiri e far passa parola. All the love xX