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giovedì 10 settembre 2015

THE DARK ZONE - Le giornate autore #2 MIRIAM PALOMBI



Buongiorno lettori,
vi ricordo che questa è la nuova rubrica affiliata al gruppo THE DARK ZONE (cliccate sul link per sapere di più e visitare il gruppo Facebook), e questo significa che ogni giovedì verrà pubblicato un post dedicato alla presentazione di un romanzo permettendovi di conoscere ogni settimana un autore diverso e le sue opere.

La protagonista di oggi è Miriam Palombi e il suo OSCURE VISIONI - Raccolta Horror!




SinossiOSCURE VISIONI Raccolta Horror. Diciassette piccole porte sull’abisso, scorci d’incubo che tra case infestate, acque profonde e maledette, demoni, mostri e viaggi nell’aldilà ci offrono una panoramica completa sull’orrore letterario in tutte le sue declinazioni.
Storie intrise di quell’ansia latente, di quella lieve inquietudine che vi porterà, di tanto in tanto mentre state leggendo, a scrutare guardinghi dietro le vostre spalle.
La venticinquesima ora, una vecchia biblioteca funge da non-luogo in cui scoprire un’ora funesta che non può esistere.
Stesso sangue, una vecchia casa di famiglia che cela una verità da incubo sulle nostre origini. 
Acque profonde, un crimine impunito, un lago profondo e inaccessibile che nasconde un segreto, ma la vendetta avrà il volto di un incubo.
Stanza 206, una stanza d’albergo dove confrontarsi con la propria distruttiva parte oscura.
L’Antro della Bestia, un parco giochi, una vecchia attrazione in disuso dove sembra celarsi la stessa essenza del male.
Mirabilia, un circo popolato da sanguinari freaks. 
La soglia, un passaggio verso un’altra diabolica dimensione. 
Tredici piccole perle, le pene per un amore perduto trovano un apparente sollievo in un tatuaggio mortifero.
Gens arcana, un intervento di chirurgia estetica è il pretesto per scoprire indicibili pratiche demoniache/evoluzionistiche.
…E altre Oscure Visioni.




Estratto:
…Avrebbe dovuto sbrigarsi. Esattamente alle ventitré e cinquantacinque minuti l’enorme porta di legno che separava l’esterno da quel mondo rarefatto si sarebbe chiusa, senza possibilità di uscita fino al mattino seguente. Non era soltanto una regola, ma un divieto assoluto di rimanere nei locali della biblioteca dopo la mezzanotte. Allo scoccare dei dodici rintocchi i locali dovevano essere tassativamente vuoti e, a quanto ne sapeva, nessuno aveva mai osato trasgredire. Non era quello un luogo dove trattenersi in solitudine, i cunicoli tutti uguali, insidiosi come labirinti, potevano far rizzare i capelli sulla testa. Non erano meno inquietanti le alte scaffalature che toccavano il soffitto, illuminate fiocamente da una luce soffusa che talvolta faceva intravedere cose che non c’erano e proiettava lunghe ombre sinistre sui mosaici del pavimento.
[Dal racconto: La venticinquesima ora]




Recensione:
Diciassette racconti horror, diciassette tormenti e fantasie inconfessabili.
L’autrice Miriam Palombi in questa raccolta mostra tutta la sua maestria nel trasportare il lettore all’interno di scenari oscuri e inimmaginabili, e pagina dopo pagina rende il nostro respiro sempre più lento … altrimenti “Potrebbero sentirti”.
Tutta la raccolta è curata da cima a fondo, dalla copertina dai toni Dark ma molto elegante, ai titoli dei singoli racconti che sono un riassunto perfetto per ognuno di essi, per finire nel numero 17 che come tutti sanno non è un numero molto allegro.
Personalmente non amo questo tipo di racconti, il sangue e i mostri mi mettono agitazione e non riesco a dormire la notte. Pensate che ho paura di “Scary Movie” (parodia dei film horror più celebri) e nonostante sia stato un bel film e sembrava fatto per far paura solo ai bambini, “Non aver paura del buio” mi ha traumatizzata.
Quindi il mio responso sul libro “Oscure Visioni” si apre con una domanda:
Solo perché il libro mi ha fatto paura, deve essere definito un buon libro?
Prima che mi prendiate per matta vi dico : Assolutamente si.
Perché:
  • È scritto molto bene 
  • Le varie trame sono davvero belle e ben strutturate 
  • Non ha spaventato solo me ma anche mio fratello che è passato mentre leggevo ad alta voce ed è scappato terrorizzato (Poi non ha visto il muro e sappiamo tutti cosa accade in questi casi)

La mia valutazione è assolutamente positiva: Questo libro è promosso a pieni voti. 




Intervista all'autrice
  • Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro? 
L’horror parte da molto lontano, le stesse favole della nostra tradizione popolare sono intrise di sadismo e di particolari macabri. Leggere di personaggi inverosimilmente “cattivi” calati in situazioni irreali dove la logica è completamente stravolta, può servire a esorcizzare le nostre paure quotidiane. Sono racconti veloci dai finali asciutti, credo che questo possa incuriosire i lettori in cerca di forti emozioni. 

  • Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione? 
Oscure Visioni è dichiaratamente un omaggio ai classici del genere horror, sia per le ambientazioni sia per i temi trattati. Creature mostruose ed esseri sovrannaturali. Streghe, demoni e spiriti inquieti sono i protagonisti dei miei racconti. Anche i luoghi hanno delle caratteristiche ben riconoscibili, spesso sono posti fatiscenti, antiche magioni dalla pessima fama, case stregate, chiese abbandonate e lunapark in disuso, sotterranei di grandi metropoli dalle atmosfere cupe. 
Ho voluto segnare un percorso ideale di quella che è stata la genesi e l’evoluzione della letteratura horror, dagli albori del romanzo gotico ambientato in antiche magioni, ”Stesso Sangue”, o case infestate come nel racconto dal titolo “L’esperimento”. Fino all’horror angosciante di Poe, dove è il nostro inconscio a proiettare demoni e paure,“Stanza 206” e “Tredici piccole perle”. Leggendo “L’antro della bestia” ritroviamo, invece, quel filone definito horror mitologico sviluppato da Lovecraft, dove il male viene personificato, assumendo forme ancestrali. 

  • Che cosa ti ha spinta a scrivere? 
Alla domanda “Cosa vuoi fare da grande?” io rispondevo senza incertezza, “ La scrittrice” e sinceramente lo faccio ancora. 
Fin da piccola ho cominciato a scrivere brevi racconti ricchi di mistero, sulla scia di quelle che erano le mie letture, i film preferiti e interessi non proprio adatti alla mia età. 

  • Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione? 
La passione per la scrittura è una conseguenza della mia passione per la lettura. I racconti di Poe, di Lovecraft, di Barker, in seguito i libri di Eco, sono stati per me, una vera guida formativa. Mi sono avvicinata, così, al genere thriller e all’horror. Da cosa nascono le mie storie…Tutto parte dal concetto di “paura”. Cosa fa veramente paura? La paura non e solo sangue, la paura è ovunque e può nascere da qualunque cosa. E’ un corto circuito nella testa, un evento irrazionale al quale non si riesce a dare una spiegazione, è la rinuncia alla logica. Nell’horror non si hanno dei confini precisi nei quali muoversi, tutto è lecito e possibile. 

  • Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo? 
La mia scrittura purtroppo ha dei tempi giurassici, ho la media di un libro ogni due anni, questo per quel che riguarda la narrativa, ricerche preliminari, stesura e revisioni, portano via molto tempo. Per i racconti horror è diverso, sono sempre molto brevi e nascono di getto, sull’onda di un’idea spesso molto semplice. Niente spaventa di più della banalità. 
Annoto di continuo nuove idee, le migliori mi vengono prima di dormire, che poi cerco di sviluppare, creando trame e personaggi. 

  • Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori? 
Attualmente entrambe le mie due pubblicazioni sono in ebook, questo permette al libro di superare i limiti fisici e varcare i confini delle librerie, sperando di raggiungere un pubblico più vasto in minor tempo. 
Noi autori dobbiamo impegnarci nel mantenere alta la soglia di attenzione, altrimenti i nostri titoli si perderebbero nel mare delle pubblicazioni online. Gruppi Facebook e blog legati al mondo della letteratura in tutte le sue forme, ci aiutano in questo arduo compito. 

  • (perché la scelta del self publishing?) se lo sei 
Nel caso di Oscure Visioni è stata una scelta ponderata, una sorta di esperimento. Dopo diverse esperienze, non sempre felici, con piccole case editrici ho voluto semplicemente provare a fare da sola. In verità la parte grafica, cover e booktrailer, sono opera mio marito, il quale pazientemente mi asseconda. 

  • Progetti per il futuro? 
Attualmente sto lavorando alla prima stesura di un thriller ambientato a Firenze, nel mondo dell’arte, si parlerà di alchimia e mistero, di come il “sapere” venga precluso all’uomo non meritevole. Continuerò, poi, a mettere su carta i miei incubi personali. 

  • Tre persone da ringraziare 
Il primo ringraziamento va a mia figlia, dodici anni di pura curiosità, può sembrare strano ma è con lei che discuto di trame, personaggi e titoli. 
Ovviamente ringrazio i lettori che hanno avuto modo e voglia di leggere i miei libri. Ultimo ringraziamento va a blogger e admin, sempre disponibili nel dare visibilità ad autori emergenti. 




L'estratto è il primo racconto che apre la raccolta. 



STIRPE DI MORTE 

Racconto presentato a Interiora, Festival Horror Indipendente di Roma 2014 


Suolo consacrato. 
Quando lo ebbe sotto i piedi, sentì l’energia convergere su di sé. 
Quella terra nera e grassa era stata nutrita per secoli da corpi sepolti in grazia di Dio. 
Si trascinò tra le lapidi antiche, come una sorta di ombra. 
La sua magrezza era morbosa. Ogni parte del suo cranio ossuto spiccava con orribile nitidezza. 
Cercava una tomba. 
Toccare la fredda pietra gli provocò un brivido, mentre immagini si accesero nella sua mente come lampi nel cielo. 
Corpo secco che aveva perso vigore lentamente, poteva ancora sentire le sue carni consumarsi di una fame nera. Era stato sepolto vivo. 
S’inginocchiò al suolo, iniziò a scavare usando le sole mani. Dopo poco l’intera bara era stata riportata alla luce. Quando la scoperchiò, vide quello che restava di un uomo incredibilmente alto. 
Affondò le mani tra le pieghe di stoffa logora. Frugò ovunque senza trovare nulla. 
Poi, centinaia di larve biancastre uscirono dalla bocca del cadavere. Osservò quel buco nero, afferrò i lembi di quell’antro profondo, iniziò a forzare e sentì i legamenti della mandibola lacerarsi. Ora l’osso, completamente esposto, pendeva verso il basso in un modo innaturale. Finalmente trovò quello che stava cercando. Le sue dita magre afferrarono un rotolo di pergamena e lo sfilarono da quel macabro nascondiglio. 
La pelle leggera si era conservata integra, i caratteri vergati in rosso erano ancora leggibili. 
La leggenda era reale, l’uomo sepolto nella tomba apparteneva alla sua stessa stirpe, venuti al mondo con il marchio di una Madre Tenebrosa. La pergamena conferiva loro un potere enorme, riportare in vita i morti. 
Smierc’ uscì dalla fossa, quello era il suo grottesco nomignolo, significava Morte. 
S’incamminò per quei sentieri di ossa. Ora poteva sentire bisbigliare quelle creature, dimenticate ancor prima che il corpo diventasse freddo. Era giunto il momento. Avrebbe dato origine a una legione oscura, scheletri che avrebbero marciato implacabili su suolo terreno.

2 commenti:

  1. Intervista interessante. Mi hai incuriosita! :)

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    1. Si, molto interessante :) questa rubrica mi piace un sacco perché si ha la possibilità di conoscere tanti aspetti di un autore!

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