Quando Ayla si risveglia nello scantinato sotto la città teme di morire di dolore, di claustrofobia e di paura lì sotto da sola. E ricorda esattamente cosa sia successo poche ore prima a Dale City e in tutto il mondo. Gli Insidianti, creature sanguinarie e dispensatrici di morte molto simili a Zombie ma pensanti e coscienti, si aggirano per le strade dell’intero pianeta distruggendo e divorando chiunque si pari sul loro cammino. Loro non si muovono incapaci d’intendere e animati nelle gesta dalla sola fame assassina, no… loro pensano, pianificano, reagiscono autonomamente e sono vigili e intelligenti.
Ma in mezzo a tutta quella morte e dopo essere stata attaccata, Ayla non sa chi l’abbia rinchiusa e cosa ne sarà di lei, che ha perso tutto in quell’orrore sceso sulla terra: La sua casa, Cleod, il suo migliore amico e coinquilino e la dignità stessa.
Solo più tardi qualcuno si palesa a reclamare lei, il suo corpo e il suo aiuto.
È Chris Reed, l’agente segreto di una corporazione non bene definita che insieme ai suoi sottoposti girovaga per l’America nel tentativo di sventare l’attacco dei mostri venuti dall’inferno o da chissà dove.
Cospirazione nazionale, follia di scienziati o demoni che siano, gli Insidianti devono essere fermati e per l’agente Reed la sola possibilità di riscatto resta proprio quell’impertinente prigioniera.
Sì, perché Ayla adesso rappresenta una speranza per l’umanità intera…
E tra insidie, amicizie sincere, scontri all’ultimo sangue e un dolcissimo amore che forse può nascere pur in mezzo alla morte, si dipanano le incredibili vicende di un gruppo di uomini che lottano per il destino del mondo.
E mentre la morte cammina e divora ogni cosa, potrà l’amore sanare le ferite di un’umanità lacerata e distrutta, conducendola verso l’alba di un nuovo mondo?
Ayla: "Mi chiamo Ayla ma in verità il mio vero nome è un altro. E non ve lo dirò perché altrimenti poi dovrei uccidervi."
Cleod: "Fidatevi, il suo vero nome è bellissssimo!"
Ayla: "Smettila Cleod, taci! Questo qui è il mio migliore amico. Vivevamo insieme sino a quando gli Insidianti hanno cominciato a invadere la terra. Poi siamo scappati."
Cleod: "L’ho persa di vista mentre fuggivo."
Ayla: "Mi hai abbandonata perché ti cagavi addosso, diciamocela tutta."
Chris: "E ti lamenti? Almeno hai conosciuto me!"
Ayla: "Uh, giusto! Lui è Chris, un agente segreto di un segretissimo corpo militare, che mi ha rapita perché ero troppo bella e non poteva resistermi."
Chris: (…)
Diane: "Emh… Sciacquettina, ti dice niente la frase: Ciao! Sono la moglie di Chris?"
John: "Oh santo cielo, se queste due iniziano è meglio fingersi morti o scappare altrove!"
Xiang: "John, vecchio mio, partitina a carte?"
Alec: "Io tengo per Ayla perché ha due belle tette!"
Tutti: "Alec!"
Ayla: "Ehi ma… tutti gli altri dove sono?"
Insidianti: "Ce li siamo mangiati noi!"
Come sono i tuoi zombie?
Salve a tutti e grazie per l’ospitalità in questo bellissimo blog. Sì, i miei personaggi si sono presentati a modo loro, perché Mitochondrial pur sfiorando i generi horror e fantasy, fondendosi con la suspense per il panorama apocalittico nel quale la storia è inserita, loro, i miei protagonisti, sono tutti davvero simpatici ed esilaranti. La storia è narrata dal punto di vista di Ayla Wood, la più improbabile delle eroine che si ritrova all’improvviso a vivere un’avventura incredibile, insieme a una compagnia molto particolare che si unisce per la fuga dalla minaccia (o dall’insidia, appunto), che in questo caso è rappresentata dall’invasione di Zombie molto particolari a loro volta, perché poi in verità veri Zombie non sono. Si chiamano Insidianti e a differenza dei non morti conosciuti, questi non sono uomini morti, innanzitutto, e poi possono ragionare, sono veloci, dotati di un cervello ancora pensante, seppur sfigurati e simili ai morti viventi che abbiamo conosciuto nella letteratura dell’orrore o nei film dedicati.
Le Insidie si pensa siano uomini mutati geneticamente oppure, peggio ancora, infettati da uno sconosciuto e potentissimo virus.
Ayla è quindi la protagonista di questa storia. Ci vuoi parlare di lei e di quanto ti somiglia?
Be’, Ayla sono io. A partire dalla cosa più lampante, ossia Cleod, uno dei molti protagonisti del romanzo, che altro non è il soprannome del mio reale migliore amico. Ayla è sarcastica, ironica e pessimista come me… ma soprattutto possiede in toto il mio carattere. E come me non si arrende e spesso è davvero insopportabile. Ho persino posto un lieve accento sulla mia / sua fobia di malattie, virus e sporcizia. Ayla all’inizio di questa vicenda è una sorta di disastro ambulante che non ha nulla nella vita, per quello non perderà molto (almeno in apparenza) quando l’apocalisse Insidianti scatenerà l’inferno sulla terra.
Essendo la più improbabile delle eroine, quando si troverà per degli strani e incomprensibili eventi a doverlo diventare, vi assicuro che se ne vedranno delle belle.
In questo romanzo c’è tanta azione, ci sono scontri, pallottole e combattimenti corpo a corpo. C’è stato spazio anche per l’amore, però, giusto? C’è anche una parte molto romance in tutta quest’avventura…
Esattamente. In mezzo a quella che poi è un’incredibile avventura governata soprattutto dalla morte, c’è anche l’amore e non solo tra la coppia protagonista, ma più di una storia romantica popola le mie pagine.
Inoltre, l’amore si trova in tante altre forme all’interno del romanzo: amore fraterno, amicizia, amore romantico, amore tra compagni… fedeltà, giustizia e fiducia.
Analizzando le relazioni tra i vari personaggi, ho cercato di toccare i principali sentimenti umani, odio compreso!
Perché dovremmo leggere Mitochondrial?
Perché Mitochondrial ha tutto e soprattutto perché toccando vari generi letterari, è adatto a tutti i gusti! La trama è interessante e a tratti esilarante e vuole andare a rivisitare il mito dei non morti e spiegarlo in maniera diversa, come dire… a modo mio! E poi i personaggi sono simpaticissimi!
Sappiamo che oltre a scrivere d’avventura e fantastico, nella tua carriera di autrice hai toccato diversi generi letterari: Romance, horror, fantasy, chick lit. Qual è il tuo preferito?
Se parliamo della me autrice, parliamo di una pazza scribacchina inarrestabile, che divora idee e fogli di carta, toccando con mano qualsiasi cosa le interessi. Certo ci essere poliedrica e lo faccio anche per non annoiarmi o sedimentarmi su un unico genere, così da poter interessare categorie i persone diverse. Mi piace l’idea di farmi conoscere un po’ da tutti.
Sicuramente, però, seppur “nata” come autrice fantasy, il chick lit o il romance in generale, sono maggiormente tra le mie corde per produrre.
A ogni modo amo tutto ciò che è scrittura e arte e farò molti altri esperimenti nel corso degli anni.
Era più buio lungo i cunicoli sotterranei che nella mia stanza, ma il suo bel volto lo vidi bene e notai come mi fissasse con disappunto.
«Stai zitta adesso, sono stanco del tuo ciarlare» mi disse, duro.
«Ciarlare? Ma come parli?» Io risi, sebbene ci fosse ben poco di che farlo, ma loro ripresero a camminare e dovetti affrettarmi per non rimanere indietro.
Partivamo bene, comunque: lui mi odiava e neppure a me stava molto simpatico, quando si dice amore a prima vista!
Oltrepassammo parecchi corridoi in silenzio e avvolti dall’oscurità, sino a fermarci davanti a un muro sul quale notai facilmente una scaletta a pioli visto che era illuminata dall’alto dalla luce artificiale, la luce dei lampioni della città.
«Usciremo da questo tombino e tu starai dietro a noi. Sai sparare?» Christopher ammiccò verso l’alto e poi mi guardò serioso, quindi si tolse dalla cinta una beretta – o una pistola simile, non ne conoscevo bene i modelli – e me la porse, stringendola dalla canna.
Ne afferrai il manico scuro, era gelida, provai anche un brivido e al contempo feci un cenno di diniego con il capo.
«Allora dovrai improvvisare. Se gli spari, rallentano, meglio quindi se lo fai alle gambe. Qui in giro ci sono molti mezzi attrezzati e ci penseranno loro a bruciare i corpi, ma devi sparare se te ne ritrovi uno davanti o vicino; sei viva perché siamo arrivati noi, quello che stava cercandoti di fare l’Insidiante era strapparti la giugulare per poi farti a pezzi. Sanno come uccidere, sono come addestrati».
Strinsi l’arma e sospirai di paura. «La giugulare come i vampiri?» Chiesi, mentre il calvo già prese a risalire la scaletta, che rintoccò rumorosamente a ogni suo pesante passo.
«Potrebbero esserlo. Potrebbero essere qualsiasi cosa, avere qualsiasi dote maledetta. Per ora chiamiamoli Insidianti. Ayla, tu devi sparare a tutti gli Insidianti che vedi, anche se fosse tuo fratello quello che ti si fa incontro».
«Non ho fratelli» scrollai le spalle.
Lui scosse il capo con il fare di chi mi compativa o mi detestava, probabilmente entrambe le cose.
Poi prese a risalire verso la superficie, appena prima di me.
Grazie a tutti per avermi seguito e ad Anna e il suo incredibile Blog per il tempo e lo spazio concesso.