Buon pomeriggio lettori! Oggi ho il piacere di intervistare Daniele Federico, autore di Space Runners
A. Benvenuto
sul blog "L'essenziale è invisibile agli occhi", Daniele! Ti va di presentarti brevemente?
D. Certamente,
ho 32 anni, sono nato e cresciuto a Bologna. Sono il tipico personaggio che
sostiene sempre di essere a dieta e si ingozza di biscotti quando nessuno lo
vede. Non uso né pettine né gel. Mi metto sempre gli stessi vestiti. Spesso
mi isolo nei miei mondi immaginari e devo confessare che sono più le volte in
cui sono triste di quelle in cui sono allegro. Mi piace la fotografia e fare
video.
Sono sposato da
due anni con mia moglie Chiara, la quale mi continua amorevolmente a
sopportare. Se ti va, puoi vedere questo video dedicato a lei: www.youtube.com/watch?v=E2y-pf0i044
A. Mi hai detto di vivere a Londra (non sai
quanto ti invidio!) cosa ti ha portato così lontano da casa?
D. Quando avevo
21 anni facevo ingegneria informatica a Bologna, ma sostanzialmente non sapevo
cosa fare delle mia vita. Un giorno ho aperto un software 3D per fare degli
effetti speciali per un video con un mio amico. Da lì è partita una spirale
di eventi che prima mi ha portato a Roma per due anni e poi a Londra. Quello
che mi ha spinto a venire qui è stato il desiderio di potere partecipare alla
produzione delle "Cronache di Narnia: il principe Caspian". Desiderio che si è poi compiuto. Non vivo più in Italia da più di sette anni oramai.
A. Chi o che
cosa ti ha spinto scrivere un libro?
D. Ho sempre
avuto il pallino di raccontare storie, storie belle. All'inizio volevo fare
film miei, ma quando mi sono reso conto che questo non si sarebbe mai avverato
ho cominciato a scrivere. Il primo libro l'ho finito 5 anni fa, ma era scritto
proprio male nonostante la storia fosse molto bella (lo riscriverò in un futuro).
Poi ne ho scritto un'altro rifiutato dalle case editrici e per ultimo "Space
Runners".
In sintesi, ho
un grande fuoco dentro che mi fa pensare sempre a mondi immaginari. Do tutta
la colpa a lui.
A. Come e
quando è nata l’idea di "Space Runners"?
D. Non me lo
ricordo nemmeno. La prima idea l'ho avuta anni fa, ma non aveva un contesto,
uno sviluppo. Avevo immaginato solo la missione. Poi a seguito di una evento
successo l'anno scorso mi sono messo giù e ho scritto la prima bozza in due
giorni. Mio fratello poi mi ha aiutato a migliorarla. L'ho riscritto/migliorato
più o meno cinque volte.
A. Brevemente,
qual è la storia narrata tra le pagine del tuo racconto?
D. Siamo nel
2234. La nave da ricognizione Mercury ritrova una navetta monoposto nei pressi
della galassia di Larterus. All'interno un corpo di un uomo criogenizzato. Il comandante Haven avvia
subito le indagini per scoprire la sua identità e il motivo per cui si
trovasse da solo in un luogo così sperduto.
Le
seguenti indagini svelano gli avvenimenti e lo scopo della missione "Space
Runners" a cui Daniel (il ragazzo ritrovato) aveva preso parte.
A. Chi sono
i protagonisti di "Space Runners"?
D. Daniel, un
ragazzo disposto a sacrificare la sua vita pur di potere essere unico.
Claire, una
ragazza semplice che sa dire le cose come stanno.
Il capitano Haven, il comandante della nave che ritrova Daniel e che scopre di
avere un legame speciale con lui.
A. Dato che lavori nel campo degli effetti speciali,
questa tua mansione quanto ha influito nella creazione del tuo libro?
D. Credo molto.
Infatti tra tutte le storie che ho immaginato in questi anni (e sono tante),
solo una non si colloca in un mondo fantastico.
A. In cosa
consiste esattamente il tuo lavoro?
D. Sviluppo
software in una compagnia di effetti speciali. Se non ci fossero dei
programmatori dietro le grosse produzioni, quello che vedete al cinema non
sarebbe realizzabile. Quindi in parole
povere... aiuto a sviluppare i software che servono per la creazione degli
effetti speciali dei vari film che facciamo qui.
A. Ti piacerebbe vedere la tua creazione sui
grandi schermi?
D. A chi non piacerebbe, ma non credo
succederà mai.
A. Quanto tempo hai impiegato per scrivere e
revisionare "Space Runners"?
D. All'incirca
un anno, ma ci sono stati molti tempi morti.
A. Tra tutti i tuoi personaggi, quale preferisci?
Perché?
D. Non credo
di amarne uno più degli altri. Tutti sono per me sono fondamentali, unici e
misteriosi.
A. Sia nel
campo dell’editoria che degli effetti speciali stai lavorando a qualche
progetto futuro al momento?
D. Nel mio
lavoro c'è sempre un film in produzione, per nominare dei titoli di film che
usciranno fra poco: "Paddigton", "Jupiter - Il destino dell'universo" e "Pan".
Potete vedere i trailer su youtube.
Per la
scrittura ho mille idee, ora ho cominciato a lavorare attivamente su un'altra.
A. Qual è il
tuo sogno nel cassetto come scrittore?
D. Vorrei solo
che ad ogni mio libro le persone arrivino all'ultima pagina turbate, con una
domanda nuova su se' stessi e sulla loro vita.
A. In fondo
alla mia recensione ho scritto una supposizione, ovvero che sotto sotto il tuo
libro nasconde un tratto autobiografico. Quanto ho supposto è vero?
D. Verissimo,
infatti ho già costruito una navetta e mi sono fatto un giro ieri intorno alla Via Lattea. Sono rientrato a casa ieri notte alle 2 e ho fatto un tale casino
che mia moglie mi ha fatto dormire sul divano.
A parte gli
scherzi, lascio a te rispondere a questa domanda.
A. Saluta i nostri lettori con una delle tue
citazioni preferite.
D. Ne ho
tante, ma ora in particolare mi viene questa di Rilke:
"Sii paziente
verso tutto ciò che è irrisolto
nel tuo cuore e... cerca di amare
le domande, che sono simili a stanze chiuse a
chiave e a libri scritti in una lingua
straniera. Non cercare ora
le risposte che non possono esserti date
poiché non
saresti capace di convivere con esse. E il punto è
vivere ogni cosa. Vivere le domande ora. Forse ti sarà
dato, senza che tu te ne accorga,
di vivere fino
al lontano giorno in cui
avrai la risposta."
Grazie a Daniele e alla sua disponibilità. Grazie per avermi permesso di entrare un poco nel tuo modo attraverso "Space Runners".
Se siete interessati, all'interno de blog potete trovare la recensione.